In un momento di particolare transizione, dal turismo vecchio stile, a quello nuovo, inaugurato da parole importanti come “cambiamento epocale”, focalizzato ad offrire un’Elba turistica a tutto tondo, aperta tutto l’anno, trovo in giro per la città il nuovo numero della rivista Isole di Toscana, uno Speciale dedicato al bicentenario napoleonico.
Ne sono rimasta molto colpita. La copertina è già il primo elemento di novità, perché la vivace scelta grafica privilegia l’arte rispetto alle spiagge, alle nostre coste, ai riferimenti napoleonici più consueti. Incornicia il particolare di un’opera di Italo Bolano, affermato artista elbano di levatura internazionale, intitolata, appunto, “Omaggio a Napoleone”.
Le sorprese e la cura continuano subito nelle prime pagine. Leggo commossa l’editoriale, che riprende la testimonianza del grande Aulo Gasparri, una tra le nostre figure ormai storiche, studioso delle tracce del nostro passato e acuto interprete del nostro presente.
La peculiarità degli autori selezionati risalta sin dalla lettura dell’indice. Non si valorizza solo Napoleone all’Elba con esperti in ogni settore, ma persone il cui contributo è accentuato dal risultato di ricerche personali svolte in veste di “elbani”. Quando parlo di “elbani”, intendo sempre un concetto di appartenenza all’i
sola, di legame indissolubile e di rispetto che si instaura tra persone diverse e l’Elba. La cittadinanza onoraria consegnata a Ernesto Ferrero ne è la prova.
Avverto la stessa sensazione quando sfoglio anche le pagine pubblicitarie, che accolgono pionieri dell’imprenditoria e dell’artigianato locale. Sempre più sta nascendo un settore parallelo a quello della ricezione turistica e alberghiera, come complemento specifico: settori di nicchia, unici, che, al contrario della maggioranza dei prodotti a cui siamo stati finora abituati, esportano l’Elba e non viceversa, presentando eccellenze al continente.
Sono d’accordo con Patrizia Cucca, quando scrive che questo è un numero da collezione. Mi ricorda per certi versi un numero del 2004 di “Ulisse”, la rivista di bordo dell’Alitalia, ormai introvabile e sicuramente da collezionare, impostata con premesse simili, con un inserto dedicato all’Elba intitolato, appunto, “Dolce è l’esilio”. Ne approfitto allora per ricordare con un po’ di nostalgia un giornalista della nostra storia recente, il generoso Gaspare Barbiellini Amidei, presente tra gli autori con un memorabile articolo intitolato “La mia isola unica e trina”, con un sottotitolo mitico: “Altrove vado, all’Elba torno”.
Due epoche, due impostazioni diverse, un risultato simile, quello di un biglietto da visita agile, di ottimi contenuti e immagini, finalmente tradotto in due lingue, che mostrerò con piacere ai miei ospiti ma che conserverò a casa in ricordo di questo anno così intenso e commemorativo: l’anno delle prove generali per la nostra rinascita.