Ieri mattina, Sabato 28 Giugno, presso la Galleria Demidoff al piano terra della Villa Napoleonica di San Martino, è stata inaugurata la mostra della tenda da campo dell'imperatore. L'esposizione, proveniente da Ajaccio, per la prima volta in Italia, e destinato al Musée de l'Armée di Parigi, è considerata l'evento clou del bicentenario in corso ed è stata possibile, oltre al lavoro sinergico tra la precedente e l'attuale Direttrice dei Musei Napoleonici elbani, Roberta Martinelli e Alba Maria Macripò, grazie alle collaborazioni messe in atto tra Italia e Francia, che hanno coinvolto le Mobilier National e la Fondation Napoléon e che hanno permesso un accurato restauro del cimelio.
La conferenza stampa è stata aperta dalla Soprintendente Paola Raffaella David, che dopo aver salutato i rappresentanti del mondo politico, culturale ed economico dell'isola presenti, ha sottolineato l'importanza della collaborazione con l'imprenditoria "illuminata" che, come nel caso della cordata elbana guidata da Marcello Bargellini, titolare del Centro Ufficio, ha avuto un ruolo importante nell'adeguamento del Musei richiesto dal Bicententenaio, portando a termine il recupero del Teatrino e del Giardino della Villa dei Mulini. "Una maniera di festeggiare i 40 anni di attività della mia azienda che che ha trovato, grazie alla Soprintendenza, messo in atto un percorso in tempi brevi" afferma Bargellini che, per realizzare il recupero, ha trovato sostegno nei colleghi imprenditori Riccardo Ferrini, Marco Casaroli dell'Agenzia Tesi Viaggi, Massimo Mansani di Elba impianti e Leonardo Campani dei Vivai Campani. "Con la speranza - afferma la Soprintendente- che si realizzi quanto promesso dal Ministro Franceschini". Dario Franceschini, Ministro ai Beni e attività culturali, ha annunciato infatti che gli incassi degli ingressi ai Musei, resteranno ai musei stessi, notizia interessante se si calcola che le ville Napoleoniche, con una media di 200.000 visitatori l'anno sono tra i luoghi più visitati in Toscana. In questo particolare momento in cui la crisi economica condiziona tutto, si tratterebbe di una boccata d'ossigeno per la Soprintendenza, nell'ottica di una costante opera di mantenimento e recupero del patrimonio storico elbano che, grazie anche al Bicentenario, ha ritrovato il meritato interesse da parte di pubblico e istituzioni.