Il nostro impegno conosce momenti di grande soddisfazione -in verità percentualmente pochi- momenti di enormi difficoltà, -decisamente più numerosi- e anche brucianti sconfitte.
E' questo il caso della piccola e adorabile TREMOLINA.
La sera del 15 giugno scorso, giunge la segnalazione di una gattina abbandonata in zona Borandasco. Raccolta infreddolita, con l'addome gonfio e con una fame disperata
è stata riscaldata e rifocillata e il giorno successivo portata di volata dal veterinario per una visita approfondita. Gli esami delle feci riscontravano una infestazione da ascaridi e dai pericolosi coccidi. Sverminata, sembrava che tutto procedesse per il meglio. Purtroppo già nel corso della giornata di lunedì 16 giugno si presentavano crisi convulsive che lasciavano la piccola creatura spossata e senza forze. A ripetizione. Su consiglio dei veterinari è stata somministrata una soluzione composta da acqua e zucchero che facevano recedere le crisi in breve tempo.
Per 24 ore - osservata a vista dalla task force CARLA & ANDREA che l'avevano accolta a casa - non si erano più verificate convulsioni. Una bella notizia che ci faceva sperare che le crisi fossero riconducibili alla pesante infestazione parassitaria. Purtroppo la tregua è durata poco. Per qualche giorno ancora, sotto terapia contro la coccidiosi, è stata relativamente bene. Mangiava e giocava come un qualsiasi cucciolo di gatto. Poi di nuovo crisi epilettiche violentissime, a ripetizione. Di notte e di giorno. Una grandissima pena.
Da qui la decisione di trasferire la piccina alla Clinica Veterinaria Val di Nievole a Monsummano Terme (prov. Pistoia) per sottoporla a esami del sangue molto approfonditi e a risonanza magnetica. L'esito non ha lasciato speranze. E'stata riscontrata una patologia di accumulo di natura genetico enzimatica. Le crisi, sempre più violente, non le avrebbero lasciato alcuna possibilità di sopravvivenza. La decisione di addormentarla si è resa, purtroppo, inevitabile.
"Ora la piccola TREMOLINA non soffre più. Come volontari dobbiamo accettare battaglie che non hanno vincitori, ma solo vinti. Sappiamo di aver fatto il possibile, con grande sacrificio in termini emotivi ed economici, ma tanto si doveva per dare una chance a un giovane cucciolo sfortunato. Dobbiamo un grazie a Carla e Andrea che si sono presi l'impegno di seguire la piccina, Elisabetta e Rita per aver accompagnato la gattina in clinica, i veterinari che amorevolmente hanno fatto quanto in loro potere per salvarla".
Enpa Is. d'Elba