Le miniere di ferro di Rio erano la più importante fonte di reddito di Napoleone. All’ Elba non vi erano impianti siderurgici e il minerale era totalmente esportato a Follonica, a Napoli, in Corsica e in Provenza. Napoleone analizzò attentamente la possibilità di creare impianti siderurgici nell’Isola. Il 29 agosto 1814 dalla Madonna del Monte, dove si trovava in attesa di Maria Walewska e del piccolo Alessandro, l’Imperatore scrive al Governatore dell’ Elba Conte Drouot ( il quasi promesso sposo de “ la Vantina”) : “ Monsieur le Comte Drouot, est-il bien prouvé qu’il ne convienne pas de fair , du fer dans l’isle d’Elbe ?...”. E prosegue ponendo puntuali domande sulla convenienza di costruire forni alla Catalana od altiforni, sulla opportunità di usare carbone vegetale o fossile , nonché sulla disponibilità di una idonea forza motrice idraulica. Il successivo 11 Settembre da Porto Longone, a proposito della forza motrice scrive : “ Je crois avoir trouvé à Pomonte où est le plus gros filon d’eau de l’isle, des débries de gueuses et des traces d’un établissement”. E ancora tre giorni dopo : “ …le ruisseau de Rio ne tarit jammais non plus que celui de Pomonte qui est plus forte et qui versant de très haut a plus de force et produirait plus d’effet”.
Il seguito della vicenda la racconterà direttamente Napoleone Sabato 26 Agosto durante la cena che in suo onore è stata organizzata da “ Il Calello” a Pomonte.