Incontriamo Massimo Nava prendendo un caffè comodamente seduti sulla bellissima spiaggia di Marina di Campo, durante il tour di presentazione del suo nuovo libro intitolato INFINITO AMORE - La passione segreta di Napoleone.
Come è nata l’idea di questo libro?
“E’ stato un concorso di fatti diversi. Vengo all’Elba da tanti anni e questo è un luogo dove il fascino di Napoleone e le emozioni si sentono in modo particolare. Dalla finestra della mia casa si vedono proprio i luoghi dove si è svolta la storia. Amo l’Isola d’Elba e visto che mi piacciono sia il mare che la montagna, quando sono qui, oltre a stare in spiaggia faccio lunghe passeggiate e ho così potuto visitare direttamente dove Napoleone andò con Maria Walewska. A ciò si aggiunge un importante aspetto biografico personale: dopo anni come editorialista da Parigi per il Corriere della Sera, dopo tanti saggi storici, le cronache come inviato di guerra e libri di altro genere come la biografia di Sarkozy, avevo voglia di misurarmi con un romanzo d’amore. Ultima ciliegina: l’occasione del Bicentenario dell’esilio di Napoleone all’Elba.”
Come sta andando il libro?
“Molto bene. Abbiamo già fatto due edizioni. Sono soddisfatto e Venerdì riceverò anche il Premio La Tore (nostra nota: già assegnato a Giorgio Faletti, Federico Moccia, Andrea Camilleri e altri scrittori illustri). “
Che cosa ci può raccontare del libro?
“Ha una chiave di lettura particolare. Non volendo scrivere un libro storico, ho lasciato sullo sfondo le vicende napoleoniche per raccontare la storia d’amore. Ho scelto di far parlare in prima persona il bambino che arriva all’Elba e scopre che Napoleone è suo padre. Il titolo, oltre ad essere elegante, ha una sua forza. L’idea di infinito, in questo caso, non è legata allo spazio o al tempo. La storia di questo amore, infatti, è una somma di momenti rari - una notte all’Elba, alcune notti a Parigi – ed una serie di intensi addii. Si tratta, infatti, sempre di un amore clandestino, che già di per sé in teoria non ha grandi speranze nel futuro. In questo caso “infinito” è sinonimo di “assoluto”; la forza di una passione intensissima vissuta in quel momento. Infinita è la dedizione di Maria Walewska verso Napoleone. Mentre per Napoleone lei è inizialmente un gioco, un capriccio che si intreccia con le grandi incombenze del regno, per Maria questo amore è una continuità forte, che le fa sperare di potere prima o poi diventare la nuova imperatrice e di essere comunque amata per tutta la vita. C’è poi l’eccezionalità di una storia in cui lei non segue il percorso classico delle amanti: solitamente quando l’amato crolla, l’amante lo abbandona, mentre in questo caso lei lo segue persino “nella cattiva sorte” all’Elba, quando cioè lui è in esilio, solo e abbandonato da tutti gli altri.
Il lettore ritrova dei flash della grande epopea napoleonica e le vicende drammatiche dell’impero, ma legge più che altro la storia di un uomo e una donna che si amano e che per la loro condizione, contro le circostanze, contro il contesto politico e diplomatico, vivono nella condizione tipica degli amanti, in una situazione di segretezza e clandestinità. Questa trasgressione, unita alle difficoltà, rendono la passione e l’amore ancora più forti ed intensi.
Quali sono state la sue fonti?
“Le fonti storiche su Napoleone non mancano, anche della sua vita intima. Persino i suoi valletti hanno scritto di lui. Ciascuno aveva il suo Napoleone e anche su Maria Walewska ci sono vari scritti. Io ho potuto accedere a diverse fonti. Anche all’Elba – dove ho scritto la maggior parte del libro – ho potuto consultare alcuni documenti della Biblioteca di Portoferraio e dell’immensa biblioteca dell’Architetto e Scenografo Paolo Ferruzzi. Colgo l’occasione per ringraziare sentitamente entrambi per la preziosa collaborazione e disponibilità.”
Come viene visto Napoleone in Francia dai francesi?
“In realtà Napoleone è una figura vista in modo più controverso che all’Elba, dove quest’anno si fanno grandi festeggiamenti per il bicentenario della sua permanenza. La doppia lettura francese vede da un lato la gloria del personaggio con tutto ciò che ha rappresentato: la grandeur, l’orgoglio di una Francia imperiale e dominatrice d’Europa. Poi però c’è un’altra lettura più critica, più legata alla cultura della sinistra, dove emerge il bonapartismo visto come sistema politico molto vicino alla dittatura e quindi fortemente criticato per gli aspetti autoritari e per il passaggio da un Napoleone grande riformatore amministrativo che poi però ha di fatto tradito la rivoluzione fino a portare la Francia verso avventure belliche dolorosissime. “
Dove presenterà prossimamente il libro?
“Qui all’Elba ho diversi appuntamenti: Marina di Campo, Marciana Marina e persino il 2 Agosto presso il Carcere di Porto Azzurro. Ad agosto sarò sulle Dolomiti: il 5 a Corvara, il 12 a Brunico e il 18 alle Terme di Comano Arco. Poi andrò in Campania e Puglia. A settembre sarò in Liguria e nelle principali città della Toscana. Per concludere il tour stiamo definendo le date per Milano, Torino e infine anche Parigi.”
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