La serata di presentazione, in piazza della Chiesa a Marciana Marina, del volume “Elba isola, olim Ilva. Frammenti di storia” è stata un tributo caloroso a Michelangelo Zecchini, archeologo elbano di calibro internazionale, il quale con le ricerche di una vita (i suoi primi scavi risalgono al 1966), con i suoi libri e con i suoi innumerevoli saggi scientifici, ha dato un contributo fondamentale alla conoscenza del patrimonio storico-culturale del nostro scoglio e dei suoi rapporti con le civiltà mediterranee attraverso i millenni.
Nell'accogliente “salotto” marinese c’erano illustri ospiti dell’isola, cattedratici, ricercatori, storici, allievi del professore, semplici appassionati arrivati da tutta l’Elba. Sul palco, oltre al sottoscritto, che ha avuto il piacere di condurre la serata, erano presenti Giuseppe Centauro, Dante Simoncini e David Fastelli (che nel libro hanno scritto preziosi contributi e hanno parlato rispettivamente di paesaggi culturali, di antichi culti e di aspetti geologici), nonché i Sindaci Andrea Ciumei, Mario Ferrari, Claudio De Santi e il vicesindaco di Marciana Giacomelli.
Ha esordito con un fuori programma il sindaco Ciumei il quale, vestita la fascia tricolore per la momentanea occasione pubblica, ha consegnato a Zecchini una targa d’argento in ricordo della cittadinanza onoraria che il consiglio comunale gli ha conferito nel marzo 2012.
Successivamente la serata, organizzata dal Comune di Marciana Marina e dall’Associazione “Ilva-Isola d’Elba”, è entrata nel vivo: in un sorta di avvincente amarcord, la storia delle nostre origini si è dipanata attraverso i racconti di tempi preistorici (fra 50 e 14 mila anni fa) quando l'isola non era isola ma formava un promontorio che includeva Piombino e Pianosa; di grotte misteriose frequentate da leoni e da rinoceronti (ne rimase affascinato perfino il grande filosofo Immanuel Kant); di gallerie scavate secoli e secoli fa (Cava dell'oro del Maciarello) che dimostrano che all'Elba c'erano e furono sfruttati intensamente filoni di minerali di rame; di stupefacenti tombe etrusche del 600-550 avanti Cristo alla Madonna del Monte e all'Omo Masso; di riti preistorici magico-religiosi nell'area del Monte Giove; della Torre di Marciana Marina che non è pisana né del XII, bensì appianea e del tardorinascimento (circa 1560).
Ma la sorpresa più grossa è stato l'annuncio della scoperta di un ipogeo etrusco gentilizio, interamente scavato nel granito, nei pressi della Fortezza di Marciana. Questa straordinaria tomba etrusca, oggi chiamata “Zecca degli Appiani' è a tre celle e ha il caratteristico dromos in discesa. Essa – ha detto Zecchini – apre immense prospettive di ricerca nel campo degli studi etruschi e farà riscrivere molte pagine di storia non solo elbana.
Purtroppo si sono viste anche immagini di momenti fortemente negativi dell'archeologia elbana, facilitati da 'disattenzioni' istituzionali, come la razzia del tesoro del Polluce, fra i più importanti al mondo, perpetrata in modo incredibile ai danni del nostro patrimonio culturale, oppure come il restauro shock eseguito nelle strutture dei bimillenari Bagni d'Agrippa a Pianosa dalla soprintendenza archeologica della Toscana.
Opportune e incisive sono state le domande rivolte a Michelangelo dai Sindaci. Ferrari ha stimolato l’Archeologo con una domanda sulla leggenda di Giasone e di Porto Argo. Zecchini ha precisato che si tratta apparentemente di miti, ma, dopo la nuova e ineccepibile interpretazione data al brano di Apollonio Rodio dal celebre glottologo Riccardo Ambrosini, la narrazione sugli Argonauti si sta tingendo di realtà, almeno in parte. De Santi ha posto l’accento sulla grotta sepolcrale eneolitica di S. Giuseppe (Rio nell’Elba), scoperta da Zecchini nel 1966, e sulla possibilità che nei dintorni ci sia il villaggio. Si tratta - ha rilevato lo studioso – di una pietra miliare dell’archeologia preistorica. Circa quattromila anni fa nella spelonca furono sepolti più di cento individui, con ogni probabilità i gestori dell’attività mineraria del tempo. I loro corredi funebri documentano contatti con l’area egea e altro, ma molto di più si potrebbe sapere sul loro tenore di vita e sui loro commerci se venisse scoperto il loro insediamento, che con ogni probabilità esiste ancora a non molta distanza. Ultima domanda quella di Giacomelli sulle tombe etrusche che sovrastano Marciana. Zecchini ha risposto che sono straordinarie per tipologia (tor e tafoni granitici riadattati) e cronologia (600-550 a. C.) e che rappresentano la punta dell'iceberg perché certamente ce ne sono molte di più di quelle che conosciamo.
A dimostrazione che il volume è connotato sì da scienza, ma talvolta anche da giocosa ironia, è stato recitato, e particolarmente apprezzato dal pubblico, un frizzante articolo del libro dedicato a Cosimo dei Medici. Un inedito duetto fra il sottoscritto (nelle vesti di Cosimo) e da Andrea Ciumei (voce narrante) ha sottolineato alcuni problemi dell’ evoluzione urbanistica di Cosmopoli, come i grattacieli, il waterfront, la Gattaia.
La serata si è conclusa con l'esposizione, da parte del prof. Centauro che ne è il presidente, dei principali scopi della neonata Associazione “Ilva-Isola d'Elba, peraltro aperta a chiunque voglia aderirvi (segretario è l'arch. Alessandro Pastorelli), la quale si occuperà principalmente della valorizzazione di beni culturali e paesaggistici. Nel suo programma c'è un imminente congresso (tardo autunno 2014-inizio primavera 2015) sulla storia antica e recente dell'Elba e sul suo incomparabile paesaggio.
Fabrizio Prianti