Si è conclusa ieri, Domenica 27 Luglio, l'emozionante tre giorni rock che anche quest'anno ha richiamato centinaia di persone all'Arena della Linguella. Un successo che va riconosciuto nei mesi e mesi di impegno del gruppo organizzatore composto da una ventina di giovani, uniti dall'amore per la musica e recentemente costituiti in associazione culturale, che con una passione ed una dedizione sempre crescenti, hanno creato le giuste sinergie per mettere in piedi una strepitosa 3a edizione del Memorial dedicato a Claudio Leonardi.
Già dall'arrivo al Molo Gallo ci si accorge che in questo 2014, il Festival vuole dare ancora di più; sul muro esterno che chiude la Linguella, campeggia un'enorme scritta luminosa bianca su campo viola: NEVERENDING MUSIC FESTIVAL.
A contorno della musica, una serie di eventi la cui realizzazione è stata possibile solo grazie all'unione delle forze di molti soggetti, dagli artigiani e gli artisti presenti con la mostra mercato dei loro manufatti, all'Architetto Alessandro Pastorelli che ha messo la sua passione per l'archeologia a disposizione di chi volesse visitare l'area, ai pittori, scultori e fotografi che hanno allestito l'esposizione artistica negli spazi della Torre del Martello, all'Arci e all'informagiovani che presentavano il progetto Giovanisì factory, senza dimenticare chi ha lavorato per offrire i servizi di ristorazione, d'intattenimento per bambini, alle luci, al sound system, al merchandising.
Da un palco anch'esso più grande e imponente rispetto al passato, l'eclettico e prorompente Francesco "Folko" Scalabrini, quest'anno solo in veste di conduttore e non di cantante - il suo gruppo, Tribumista, si era esibito nelle due precedenti edizioni- introduce gli ormai collaudati BWP, per la prima volta al NMF, che con il loro stile scanzonato e canzonatorio, aprono la rassegna offrendo una performance che riesce da subito a coinvolgere tutti i presenti. Li seguono gli Overload che ci hanno proposto i loro brani ispirati alla tradizione Metal degli anni 80 - 90, mentre la Mecogang chiude la prima serata con un vasto repertorio di pezzi autoprodotti.
Surreale la seconda serata. C'è il Black Out in tutta Portoferraio ma la Linguella sembra brillare di luce propria.
L'impianto ha continuato a funzionare senza sosta, i toni si fanno più cupi e le sonorità più toste stasera, si alternano sul palco i Rock Sic Freedom con una serie di cover tratte dal reperto classico rock/blues, seguiti dai Malavenia che ci regalano un momento di commozione quando annunciano il loro pezzo "Volo", scritta da Enrico Frangioni in memoria di Claudio e dedicata anche ad altri due rockers portoferraiesi recente scomparsi, entrambi colpiti da un tumore che li ha uccisi in pochissime settimane: Stefano Castells ed Andrea Marchiani. "Cosa importa dire vita / se si parla di genetica / se una cellula impazzita / poi conserva la memoria / di codici bastardi / che non aprono cancelli - se non quelli maledetti", così attacca il pezzo, e dice Domenico Parrella, chitarrista del gruppo, una volta sceso dal palco: "Ora è dedicato a tutti i musicisti morti di cancro", erano suoi cari amici, sia Stefano che Andrea.
Dalla sommità delle mura che circondano l'arena, lo spettacolo che ci viene offerto da fuori è ancora quello di una città al buio. Alla Linguella c'è la luce, a sentir parlare in giro nessuno pare avere dubbi, qui l'energia arriva direttamente dal cielo!
A chiusura della seconda serata, è il momento di presentare la prima Band venuta da fuori, gli Ojm un gruppo che vanta già una discreta produzione alle spalle e si propone con un genere psichedelico decisamente heavy.
Vibrazioni alle stelle Domenica sera, l'atmosfera è frizzante, impossibile non scatenarsi nelle danze. Aprono gli Yesterday's Socks, e già dal nome capisci che ti faranno divertire. Infatti ci riescono sparando una dopo l'altra una serie di cover tiratissime spaziando tranquillamente dagli anni 50 agli anni 80. La compagnia Scapestrati non ha bisogno di presentazioni e non fallisce un colpo, tanto meno in questa nuova versione arricchita di due elementi femminili, Alice Castells (figlia di Stefano) ed una giovane e simpatica "trombettiera" livornese. Dal momento in cui attaccano, anche chi fino ad ora non si era lasciato andare non può fare a meno di raggiungere il folto gruppo che già si sta scatenando. La doppia missione di continuare a farci ballare e chiudere la manifestazione è stata magistralmente portata a termine dai "We love Surf", i secondi ospiti continentali provenienti da Marina di Carrara, gente che fa musica "col sole in faccia" scrivono sulla loro pagina fb.
Come ormai da tradizione, il tutto si conclude con il lancio delle lanterne, per ogni fiammella che sale, un pensiero d'amore e di pace per chi non c'è più.
L'appuntamento è per il prossimo anno. Grazie Neverending.