Un incontro particolarmente interessante quello di domenica pomeriggio all’Eremo Santa Caterina. E’ stato presentato un corposo, interessante volume che racconta della frutta antica e delle erbe spontanee dell’Elba. Foto, schede tecniche complete persino di denominazione dialettale, per finire con ricette della cucina familiare elbana frutto della ricerca dello chef A. Claudi, fanno di questa pubblicazione un elemento fondamentale della biblioteca culinaria isolana.
Si tratta del risultato di un lungo lavoro sinergico effettuato da diverse persone e studiosi della materia botanica. La parte relativa alla pura ricerca storica è stata portata avanti dalla dott.ssa Peria e dalla prof.ssa Rita Sardi che già in passato aveva pubblicato un primo quaderno su questa materia, mentre le schede tecniche sono state redatte da Fabiano Camangi e da Agostino Stefani di Biolabs della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dove addirittura è stato analizzato il Dna di alcuni frutti per confrontarlo con altri similari.
Erano presenti all’evento l’ex sindaco di Rio Catalina Schezzini, sotto la cui amministrazione il progetto ha iniziato i primi passi, ancora l’ex sindaco Danilo Alessi che ha visto proseguire e concretizzarsi questo primo importante step , ed ovviamente anche l’attuate sindaco Claudio de Santi.
Il Dott. Chiostri ha illustrato ai veramente numerosi intervenuti, l’importanza che in futuro l’agricoltura avrà sempre più, quindi proporzionalmente dovranno crescere le persone che anche all’Elba avranno la possibilità di occuparsi della terra e dei suoi prodotti, soprattutto se autoctoni e con valori nutrizionali e principi attivi particolarmente elevati come quelli che questo studio ha evidenziato. E’ da augurarsi che tutto questo incentivi il ricambio generazionale di cui tanto c’è bisogno in agricoltura.
Anche Sammuri, presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che ha finanziato la pubblicazione del volume, ha ribadito il concetto della salvaguardia della biodiversità in ogni ambiente, sia per ciò che riguarda la fauna che la flora spontanea, tant’è che Federparchi da sempre si è schierata contro gli OGM. La direttrice del Parco, dott.ssa Franca Zanichelli, ha invece ripercorso l’iter del progetto iniziato con la valorizzazione dell’Orto Botanico che sta diventando una sorta di banca del seme delle piante isolane, in collaborazione con varie persone, primo fra tutti Roberto Ballini il quale si fa carico della semina e riproduzione delle specie. Ed è un invito ad agricoltori volenterosi a diventare custodi di specie dimenticate e recuperarne altre.
Ovviamente per mettere in pratica un progetto di così ampio periodo occorrono finanziamenti, e l’auspicio di tutti è che ciò che la Comunità Europea ha stanziato possa concretizzarsi in nuove aziende agricole anche sulla nostra isola.
Quando si parla di cultura culinaria all’Elba, in prima linea c’è sempre l’Accademia della cucina, che insieme ad alcune aziende agricole hanno disinteressatamente contribuito alla riuscita del progetto, e che a chiusura dell’evento ha offerto un aperitivo.