Non si può non concordare con le osservazioni al “Water Front” ma meglio sarebbe chiamarlo “Fronte mare” (probabilmente Water Front è più inn) presentate congiuntamente da Italia Nostra e Lega Ambiente che puntualmente mettono in risalto alcune criticità.
Io, modestamente, mi permetto di aggiungere una constatazione oggettiva derivante da un censimento del traffico che mi permisi di organizzare nel lontano 1988.
Si ritenne opportuno per non falsare il risultato, scartare la giornata del venerdì per il richiamo esercitato dal mercato, come pure i giorni di tempo incerto poiché i turisti, non avendo alternative al mare, salgono in auto e vagano per l'isola. Il censimento, nel rispetto dei criteri stabiliti dal Ministero dei LL.PP. per il censimento stradale del 1981, fu effettuato giovedì 4 agosto (giornata con il tempo splendido), nel solo tratto di strada tra Bivio Boni e S. Giovanni che nel precedente censimento, quello del 1981, era risultato il tratto stradale più congestionato. Nel tratto stradale in questione, tra le ore 11 e le ore 12, transitarono, nei due sensi di marcia, oltre tremila auto equivalenti.
Credo che il Direttore di Elbareport sia a conoscenza di questo dato, quale allora dipendente dell'Amministrazione Provinciale.
L'opportuna previsione del “Water Front” di creare uno svincolo a raso in corrispondenza di S.Giovanni non mi pare sufficiente a smaltire il traffico che dal 1988 ad oggi è notevolmente cresciuto..
Basta pensare alle interminabili code che si sono verificate nelle serate del mese di agosto (dal Capannone a Bivio Boni il sottoscritto ha impiegato oltre 40 minuti tra le 19,00 e le 19,45 c.a)
A mio avviso occorre ripensare a quanto previsto nelle zone da S.Giovanni fino alle Grotte, limitando gli insediamenti residenziali ed alberghieri. Sono perfettamente conscio che occorre un equilibrio tra investimenti e ritorno economico, ma tra l'altro nella situazione attuale dove molto costruito resta invenduto, diviene indispensabile rendere il porto attraente fornendo miglior servizi operativi rispetto alla concorrenza che si ritrova nello specchio di mare tra Roisignano e Porto Ercole.
Gli insediamenti non interessano i fruitori del Porto che in larghissima maggioranza pernottano sulle loro imbarcazioni.
Ricordo una battuta di un noto ex Dirigente della Regione Toscana che giustamente asseriva che i porti turistici sono “lottizzazioni galleggianti “.
Se la realizzazione del Porto Turistico, di cui si parla ormai da oltre venti anni, come credo può contribuire a formare nuovi posti di lavoro, di cui c'è urgente necessità, bisogna creare le condizioni perchè l'intervento sia rispettoso di tutte le prerogative ambientali e di viabilità e non determini, in molte ore della giornata la quasi paralisi del traffico e ostacolo anche i mezzi di soccorso.
.E' impensabile ed improponibile il raddoppio della strada Bivio Boni S.Giovanni, allora si potrebbe valutare la vecchia ipotesi che formulammo alla fine degli anni 8o' per la costruzione di una strada che dalle Foci, scorrendo ai piedi della collina si colleghi con la strada di Colle Reciso e prosegua raccordandosi con al strada provinciale, possibilmente all'inizio delle Grotte. Strada con ridotti raggi di curvatura da adattare alla morfologia del terreno. In tal modo una larga parte del traffico proveniente dal versante occidentale verso il Bucine, Lacona, Capooliveri, Porto Azzurro ecc. e viceversa disporrebbe di una valida alternativa.
Occorre fare scelte consapevoli: non appare possibile la tutela assoluta del territorio ed il Porto Turistico, generatore di traffico che nel nostro caso grava su un'arteria già satura.
Arch. Nedo Volpini