Settembre è il mese migliore per riflettere, fare il punto della situazione, e analizzare la stagione turistica appena … conclusa !? con distacco, meno animosità, forse imparzialità. Reduci da una stagione che ha confermato agosto a fare la parte del leone, rasserenati da un mare che sembra più cristallino, che cosa ci rimane? Che cosa abbiamo “seminato” durante questi mesi, da poter “raccogliere” adesso?
La malattia di agosto ha imperversato anche quest’anno. In nome del “DIO AGOSTO” sviliamo l’Elba. Permettiamo di essere abusati e noi stessi abusiamo della nostra isola. Serve un parcheggio? Allarghiamo lo sterrato. Servono più strade e più seconde case? Costruiamo altre case, vuote 11 mesi l’anno. Servono più navi? Allarghiamo porti e banchine. Servono più tavoli ai bar e ristoranti? Invadiamo i marciapiedi e le piazze. Servono più cianfrusaglie per i turisti mordi e fuggi? Offriamo banali bancarelle e dimentichiamo i nostri artigiani. Serve uno specchietto per le allodole per questi turisti agostani ingombranti? Li sfiniamo coi fuochi d’artificio, e distogliamo fondi dalle casse comunali. Serve far divertire tutti? Confondiamo anche noi stessi in un turbine di eventi occasionali.
Che cosa sarebbe agosto senza eventi? È terribile sentire questa risposta alle mie domande: “Ma se levi agosto, che ci rimane?“
Adesso che nella crisi siamo più uniti del solito, mi permetto di proporre due unici progetti per il futuro. Il primo è una sfida che richiede coraggio e determinazione: togliere agosto dal piedistallo. Il secondo, non originale, è onnicomprensivo, per il riscatto di un’Elba che si dà così tanto da fare per trovare la soluzione giusta all’economia locale, e che ha un cuore grande e generoso, ma spesso impreparato: candidiamoci davvero per far parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Il nostro patrimonio culturale e naturale è già un patrimonio pronto, che possiamo offrire a testa alta. Vincere è difficilissimo, la concorrenza è agguerrita. Ma candidarsi è possibile, è questo che conta, e significa prima di tutto prepararsi, mettersi in condizione di rispondere a tutti i requisiti necessari per essere all’altezza di un tale onore. Già questo sarebbe un enorme passo avanti.
Sono convinta che non esiste nessun altro strumento pubblicitario al mondo potente quanto questo, che va oltre ogni campagna mediatica, oltre ogni fuoco d’artificio, mai sprecato e replicato come lo scorso agosto. In fin dei conti non è solo uno strumento pubblicitario, è uno dei mezzi che abbiamo per tirarci su le maniche, riappropriarci della nostra isola, e presentare così lo “Scoglio” agli occhi del mondo.