A distanza ormai di qualche giorno dalla conferenza su “discriminazione e omofobia”, alla quale ho partecipato con i miei compagni di scuola, mi ritrovo a dover scrivere un commento
sull'argomento trattato.
Voglio farlo cercando di non cadere nelle solite frasi fatte del tipo “l’omofobia è incivile” oppure “l'omofobo non è rispettoso dei diritti degli altri”…
Sinceramente non credo che l’omofobia sia segno di inciviltà; ritengo piuttosto che essa affondi le sue radici nell’ignoranza nel senso stretto del suo significato.
Dalle tante parole che sono state dette alla conferenza ho provato a formarmi un’idea precisa sul tema trattato ma mi sento un po’ in confusione.
Da un lato penso alla necessità di leggi contro l’omofobia, ma allo stesso tempo, ritengo agghiacciante tale necessità.
Chi ama non deve aver bisogno di essere protetto da una legge.
La conferenza stessa è stata sicuramente necessaria, ma è necessaria proprio perché siamo un Paese che ancora non riconosce totalmente l’omosessualità come una cosa naturale, normale.
Mi chiedo: “ma in nazioni quali La Svezia, la Norvegia, la Danimarca, organizzano conferenze contro l’omofobia”?
Non credo proprio, anzi scommetto che rimarrebbero scandalizzati se sapessero che in Italia nel 2014 si fanno ancora incontri per parlare della discriminazione dei gay.
Devo dire se mi è piaciuta la conferenza?
Si, in effetti è stata interessante anche se, devo essere sincera, cara Professoressa, mi ha lasciato un po’ d’amaro in bocca.
Francesca Stentella 3° AFM
Credo che questo incontro sia stato molto utile ed interessante, specialmente per noi giovani così poco informati sull'argomento.
Purtroppo è presente troppa discriminazione che spesso provoca problemi sia alle persone interessate, sia ai familiari.
A parere mio, è una cosa ingiusta sminuire gli altri con parole offensive che molto spesso feriscono, ogni persona ha la libertà di fare ciò che ritiene più giusto.
Riguardo ai matrimoni, sono assolutamente d'accordo; mentre alle adozioni no, poiché ritengo che una famiglia debba essere composta da un Padre, una Madre e i rispettivi figli. Naturalmente questo è soltanto un mio pensiero come ogni persona ha il suo e io lo rispetto.
Federica Rocco III AFM