Uscire di casa sabato mattina. Un sole tiepido di inizio autunno. Camminare per le stradine del centro storico di Portoferraio. Salutare il vicino che pulisce i tavoli del suo ristorante. trovare il barista che porta le bibite nella carriola, salutare il maccelaio che fa due chiachiere con la signora che passeggia il suo cane. Vedere con il cuore rattristito che tanti negozi sono chiusi, e si sa, il caro affitto. Come si fa a mantenere una attività commerciale, signora mia? .. .ed è vero. Si sa tutto in un piccolo paese! Andare in librería prendere il giornale, trovare durante il percorso amici e conoscenti, invitare a un caffè la tua amica che non si riesce a vedere perchè la settimana ti divora con il lavoro. La mamma che urla al suo Riccardo che in bicicletta parte come una freccia attraversando la Porta Mare: 'attenzione alle persone, Riccardo.' Sorridere. E' bello, non attenzione alle macchine, attenzione alle persone!
Passeggiare, entrare in un negozio, vedere qualche cosa sfiziosa che magari ci si compra, cercare il regalo per un amico che parte per il sudamerica, curiosiare le vetrine di, purtroppo, di nuovo! i pochi negozi rimasti. 'Se magari ci agevolassero con l'affitto dei locali', dice un signore, 'potremmo mantenere le nostre attività' E pensare con amarezza che è molto duro avere un'attività, che le tasse ci mangiano, che si fa fatica...ma non demoralizzarsi! E' troppo bella questa mattina.
Fermarsi poi, un atimo al molo davanti alla Porta Mare e vedere il sole che bagna il mare e le barche a vela che dondolano pigre. Sedersi semplicemente a veder passare le persone. Sentirsi un po' straniera, ma anche un po' parte del tessuto sociale di questo bellissimo Centro storico: Portoferraio
Poi, cadere duramente dalle nuvole: un articolo sul Tirreno del 10 ottobre 2014 dice che: 'l'assesore Adalberto Bertucci ha annunciato la volontà di riaprire piazza Cavour al traffico dal 20 ottobre, riservando alcuni parcheggi a disco orari'. Dice anche che 'la riapertura della piazza è stata richiesta a più riprese dai commercianti', che 'la data di aperturà slitterà di qualche giorno, il motivo? È quello di coinvolgere i cittadini a cui sottoporebbero la loro idea. E che sono aperti a suggerimenti.'
Chiamare alcuni amici che confermano la notizia: si da qualche tempo si parlava dell'apertura del traffico nel centro storico.
Sentire un forte sgomento, una malincolia per le piccole cose che si perdono in nome del progresso e del guadagno: la nostra lentezza di camminare, di trovare le persone, di darci la mano e un abbraccio, di guardare il mare e il cielo d'autunno, che mai è così bello come in questi giorni. Provare tristezza per sapere che ci sono cose che non sono apprezzate bensì derise. Maggiore guadagno? Maggiore comodità? Di cosa poi?
Che amarezza, che senso di vuoto. Le macchine ancora una volta si impongono. Si ,si impongono perchè le si concede un potere enorme.Sono i protagonisti. Averne al meno due a famiglia! Se non di più. Perchè, come diceva un tale, tu non capisci perchè sei straniera ma gli italiani, si sa, senza macchina non sanno stare. Può darsi. Senza macchina non sanno stare.
Domande senza risposte.Non si riesce a capire. Io non riesco a capirlo. Sono lenta. Si. Sono lenta. E mi paice. Diffendo questa mia condizione. La lentezza permette ascoltare, apprezzare, vedere.
Ma si sente comunque una tristetzza enorme se questo centro storico così bello e così trascurato sarà invaso dalle macchine.
Che tempo ci rimarrà? Cosa si guadagnerà di più?
E se provassimo a pensare non solo alla nostra comodità o al maggior guadagno?
Se provassimo a pensare alla lentezza, al camminare, al salutare, al guardare, al respirare?
Perchè non pensare anche a un modo di vivere insieme agli altri nel nostro tessuto sociale e urbano dove le macchine e il guadagno non facciano da padroni?
Un bellissimo libro da leggere : 'La scoperta della lentezza' di Sten Nadolny – Garzanti editori
e anche una interessante intervista sul sito: http://www.tusciaweb.eu/2013/09/chiudere-il-centro-attira-turisti-e-il-commercio-ne-guadagna/
Roxana A. Sosa