Ieri è stata la giornata dell’Elba nel fitto programma della Biennale Enogastronomica Fiorentina, nella splendida cornice del Tepidarium del Roster, una serra in ferro e vetro di fine ottocento, nonostante il maltempo un flusso continuo di persone è venuto ad assaggiare l’eccellenze che vengono prodotte nell’Isola, i piatti di quattro cuochi elbani e ad ascoltare dalla voce degli autori Alvaro Claudi e Agostino Stefani le conversazioni su i loro libri presentati da Paolo Pellegrini che ha instancabilmente condotto tutta la giornata dal primo cooking show di pranzo fino all’ultimo della sera che non si poteva concludere che con granfie di polpo alla forchetta generosamente offerte da Vincenzo Anselmi e il polpo in un piatto elaborato da Mirko Lanari che in questa occasione ha utilizzato un “aceto” di produzione elbana.
Successo per i piatti presentati dai cuochi, Massimo Poli, Leandro Carotenuto, Giuseppe Sisillo, che hanno avuto il merito di far conoscere fuori dell’Elba una cucina fondata nella tradizione ma con una capacità di elaborazione che ha dato grande soddisfazione agli intervenuti fra i quali molti esperti del settore. Si un po’ una cucina che non ti aspetti, un po’ di meraviglia e di entusiasmo al primo assaggio, così come per i vini e tutti gli altri prodotti. La domanda ricorrente fra gli intervenuti è stata: “ ma sono tutti prodotti dell’Elba?”
Soddisfazione dei dodici produttori che hanno avuto un pubblico attento ad ascoltare il racconto e le spiegazioni dei loro prodotti, e numerosi contatti. Così come la presenza di giornalisti e delle istituzioni.
Un ringraziamento a Leonardo Romanelli, direttore artistico della Biennale, e agli amici di Confesercenti, Andrea Anichini, Santino Cannamela, Riccardo Fragassi per la preziosa collaborazione che ci ha permesso di realizzare questa giornata.
In conclusione un piccolo aneddoto: il Tepidarium che ci ha ospitati è stato progettato dall’ingegnere Giacomo Roster il quale è stato uno dei primi ricercatori di minerali all’Elba e ha dato il nome ad un minerale scoperto da lui a San Piero si chiama appunto “Rosterite”, è stato anche il primo fotografato dell'Elba alla fine del 1800. Forse era il destino…..
Valter Giuliani http://www.elbataste.com/