Che meraviglia trascorrere una o due giornate in questa città che appare scintillante di vita ed è capace di distrarci dal tam tam pesante di questa Italia assai spenta.
E’ stato detto “la bellezza salverà il mondo”; io spero e credo proprio di sì.
E l’Italia dovrebbe proprio saperlo, ricca del più grande patrimonio della bellezza che vive sotto la volta simbolica dell’Unesco.
In ogni paese dovremmo recuperare le vestigia della storia che lo avvolge e creare bellezza con l’arte. E’ quello che vorrebbe fare Italo Bolano con il suo bel paese di Portoferraio. Vorrebbe rinfrescarlo con una pennellata di modernità che testimoniasse la nostra storia, attuale nel tempo. L’arte è sempre stata moderna in ogni secolo che porta sempre una firma nuova.
Italo Bolano, che noi vediamo in una foto nel Museo del ‘900 accanto a Palazzo Reale che ospita la mostra di Chagall, contempla il “nostro” soffitto elbano di Fontana che ammirò a Procchio e che illustrò con una piega amara nel vederlo smontare per un altro destino di ricchezza nel 2003.
Il soffitto non poteva trovare posto migliore in Milano all’ultimo piano del Museo del ‘900 che vede, attraverso le ampie vetrate, l’imponente Duomo all’altezza delle guglie. E' un suggestivo connubio tra antico e moderno che avvolge il visitatore a cavallo tra epoche e stili, ancor più esaltante se illuminato da un sole smagliante e un cielo azzurro porcellana!
Tra le altre mostre di Milano, tre le quali una su Van Gogh, spicca maestosamente la retrospettiva di Marc Chagall con oltre 220 opere che, dagli inizi della carriera del grande artista, ci conducono attraverso i capolavori più noti fino agli ultimi del 1985.
Nella pittura di Chagall animali, figure e cose sono avvolti nel mistero della vita e ci danno emozioni imprevedibili.
L'universo poetico di questo poliedrico artista, popolato di animali e persone che volano, affascina in modo particolare i bambini che visitano numerosi la rassegna, accompagnati da insegnanti ben preparati che narrano la storia e l’arte di questo grande uomo.
Chagall, ebreo russo, ha percorso pienamente il novecento, secolo di grandi guerre, conflitti etnici e scoperte, scientifiche e tecniche e ci offre il suo mondo interiore, popolato di drammi ma anche di ricordi d'infanzia, di tradizione, di fede e di amore... La mostra sarà aperta fino all'1 febbraio.
Un particolare curioso: quando Italo Bolano creò l'Art Center, nel 1965, ospitò lungamente a San Martino Lasar Galpern, ormai anziano, che aveva collaborato lungamente con Chagall al Teatro di Mosca, anch'egli ebreo russo, lungamente perseguitato sia dalla rivoluzione sia dal nazismo. Lasar aveva anche conosciuto Majakovskij.
Anche a Pisa sono in corso due mostre molto importanti, che stanno riscuotendo grande successo di pubblico e che dimostrano come l'investimento nella cultura si riveli vincente.
La prima, al Palazzo Blu, presenta Amedeo Modigliani, ben rappresentato nella sua Parigi, con tutto il suo dramma di vita e d'Arte. Amico di Picasso, anche Modì abitò al Bateau-Lavoir, quell'ambiente di legno a metà della salita di Montmartre dove si poteva dormire (senza riscaldamento) per pochi soldi.
La mostra presenta molti particolari, suoi amici artisti contemporanei, soprattutto lo scultore Brancusi, al quale Modigliani si ispirò, le sue numerose modelle sino all'ultima, Jeanne Hébuterne che amò fino alla morte, avvenuta prematuramente a soli 36 anni.
Jeanne si gettò dalla finestra due giorni dopo il funerale di Modigliani.
In fine la Piazza dei Miracoli e il Museo delle Sinopie ospitano le sculture alate di Igor Mitoraj, lo scultore polacco recentemente scomparso.
Alessandra Ribaldone
Nelle foto:
in alto a sx: Amanti (Amedeo Modigliani)
1a a dx: Il soffitto di Fontana al Museo del '900 a Milano
2a a sx: Un Nudo di Modigliani – collezione Fondazione Agnelli
2a a dx: Icaro caduto – Igor Mitoraj – Piazza dei Miracoli, Pisa