L'idea era quella di chiudere in sordina...senza fare rumore...un po' per rispetto al nome a cui sono legata e che mi appartiene solo in parte, ossia Il libraio, un po' per preservare me stessa da questo grande dolore.
Investire la propria vita e quella dei propri cari in un progetto che se da una parte ha prodotto molto, dall'altra non è stato in grado di sostenersi, fa si che il fallimento sia davvero doloroso e faticoso. Una libreria è primariamente un'attività commerciale che, come qualcuno mi ha sottolineato, sicuramente non sono stata in grado di gestire, errori che pagherò personalmente molto cari e che altri subiranno, ma di certo commessi in modo involontario. Mentre tutto ciò in cui ho creduto e in cui continuerò a credere, beh, quello spero sia arrivato al cuore di tutti gli amici, i clienti locali e stagionali, che hanno varato la soglia del mio libraio, che hanno condiviso con me il valore dei libri nelle presentazioni, dell' arte nelle mostre, dei bambini nei laboratori, della musica nei piccoli concerti, forti che cultura vuol dire aprirsi, condividere e conoscersi.
Mi piace leggere, leggo molto, e i miei libri preferiti sono quelli in cui sono i personaggi a dare valore alle parole e ai luoghi: non chiude Il libraio, fondato tanti anni fa da Dori e Franco, chiude solo la mia gestione ma..questo "solo "pare di troppo.
Ringrazio tutti per l'affetto dimostrato e il mio pensiero va ai clienti della mattina presto...ai primi sorrisi scambiati e ai commenti sulle notizie dei quotidiani, alla bellezza di fare gli sblocchi delle novità, al profumo dei libri quando escono "freschi "dalle scatole, agli scambi di opinione sulle trame dei libri, a tutti i bambini che sanno di preciso dove trovare il loro angolo.
Non rimpiango la mia storia..e la rifarei dall'inizio, senza cambiare nessuna delle persone che ho incontrato in questo tempo, perchè tutti a loro modo mi hanno insegnato molto. Ora mi aspettano le ultime fatiche prima di riconsegnare le chiavi.
Silvia Boano e il "suo" libraio