Ringrazio il direttore per avermi dato un po' di spazio. Dovevo salutare Paola. Senza dubbio ha aspettato il mio abbraccio all'ospedale, dove era ricoverata nei giorni scorsi. Ho saputo che ha chiamato tutti a sé, parenti, colleghi dirigenti, personale della scuola, e amici proprio per questo: salutarli. Un segnale di forza per la mite e dolce Paola, mite ma determinata, sempre, anche in un momento estremo del genere. Lucidamente, in mezzo alla sofferenza, sapeva che poteva esser giunta la sua ora e un sorriso, un abbraccio era necessario. Incontri che di certo le avranno dato molto. Io sono risultato assente essendo a Firenze, impossibilitato a rientrare.
E Paola quindi ha potuto arrendersi alla brutta malattia, sabato notte.
Mi sono sentito svuotato quando Gabriella, amica ed ex collega della Pascoli, me lo ha detto al telefono. Mi illudevo ancora. Ogni giorno che passava mi pareva una conquista importante. Ha lottato a lungo contro il male, come ha fatto in un mondo scolastico sempre più difficile da vivere. “Che fortuna; sei andato in pensione..” mi diceva vedendo ogni giorno una crisi crescente nelle aule. Renzi dice che l'Italia risorgerà dalla scuola. Che bel sogno, sarebbe una rivoluzione. Ma è una favola. Noi fiorentini siamo chiacchieroni e ne spariamo.
La sua morte ha colpito tutti, Vincenzo Liorre, suo collega ha detto: “Perdiamo una donna di valore, con la quale ho condiviso un lungo cammino”, poi Lorella di Biagio, anche lei dirigente a Porto Azzurro: “Giornate tristi - mi ha detto - un grave lutto per l'isola e il mondo della scuola. Paola, una carissima collega, una persona di elevate doti umane e morali. Dirigente scolastica di valore, preparatissima, attenta, impegnata e sempre disponibile al confronto. Mi mancherà tanto”.
Paola è stata per almeno 40 anni in prima linea mettendoci il cuore, la sapienza e la faccia, in una professione delle più difficili. Ce lo disse, dati alla mano, anche in fatto di stress, il compianto dottor Ageno quando ci tenne un corso d'aggiornamento alla Pascoli. E immaginiamoci cosa può aver voluto dire a Paola fare la dirigente per 1200 alunni nella gestione del Comprensivo di Portoferraio e quello marcianese. Ha chiuso la sua carriera lo scorso settembre, mentre già lottava per non darla vinta al male, mostrandosi soffrente ma sempre col sorriso, pronta ad accogliere chiunque. La conobbi nel 1975 appena sbarcato sull'isola, per il primo incarico alla scuola media Giusti di Marina di Campo. Ci trovammo subito a fianco nel fare a scuola, con Loreto Ciccarelli musicista, quindi Marcella La Rocca, Eolo Puppo, don Gianni Mariani, il collega Battaglini e via dicendo, diretti dal preside Marchese. Da lì abbiamo proseguito, sempre insieme, passando a Marciana Marina. Con Fosco, Antonio e altri e Paola fu della partita nel creare, la banca del libro, una sorta di tempo prolungato che anticipava i tempi, per dare scuola ai giovani anche nel pomeriggio come arricchimento culturale. Lei era nel consiglio di istituto, sempre al pezzo, non si tirava mai indietro. Poi eccola a Portoferraio come docente di matematica e quindi dirigente. Nella sua vita generazioni di studenti hanno potuto sperimentare la sua competenza professionale e la sua vicinanza ai problemi dei giovani ed infatti negli anni Novanta aveva gestito il Comitato di solidarietà nella scuola di viale Elba, occupandosi di aiuti ad alcuni casi di ragazzi in difficoltà. Impegnata anche nel campo sindacale, vicina alla Cgil, per il progresso della mondo della scuola. Prima di partire per Firenze, ancora una visita a Paola insieme a mia moglie. “Sandra cara, che ti devo dire, se devo fare questa vita soggiogata alla malattia ...”. E il giogo è finito dunque e a Sandra pesa moltissimo non poterle essere stata vicina in quel momento cruciale e neppure di poterla salutare domani, alle ore 15, in duomo quando si terrà il rito funebre. Anche a me, ovvio, mancherà, è stata come una seconda sorella che ho incontrato 40 anni fa a Marina di Campo e purtroppo ho perso oggi nel 2015.