Esperienze diverse legate da un unico filo conduttore, l'amore per il mare. Da questa base si è generato l'impulso di costituire lo Yacht Club Portoferraio la cui sede, situata in viale Teseo Tesei all’interno dei cantieri Esaom, sarà inaugurata Sabato 21 marzo alle ore 18 con la collaborazione della adiacente Osteria Portuale Molo G riaperta in questi giorni.
Lo sport della vela può essere vissuto e praticato a vari livelli e in tanti modi diversi, come tanti sono anche i progetti che l'associazione ha intenzione di realizzare. La sintesi di Laura Zolo, storica navigatrice solitaria e Presidentessa del Circolo, riassume perfettamente lo spirito e l'ottica con cui lo YCP desidera raggiungere i propri obiettivi: "Vivere il mare come ponte e non come limite", cambiare dunque la prospettiva di chi vive su un'isola e considerare il mare dal punto di vista del velista, non come un confine quindi, ma come una via per allargare i propri orizzonti.
Il sogno con cui lo Yacht Club Portoferraio nasce è quello di creare un efficiente polo di collaborazioni con tutte le realtà già esistenti sul territorio, stringere partnership con altri circoli nautici locali, corsi e della costa toscana e partecipare all'organizzazione di eventi e manifestazioni legate al meraviglioso mondo della vela.
Lo scopo è quello di trasmettere conoscenza e passione attraverso la promozione e lo sviluppo di diverse attività: "Vogliamo riportare sull’isola un campionato invernale, regate internazionali, match race e, non ultimo, dare ai nostri ragazzi la possibilità di praticare lo sport della vela durante tutto l’anno avvicinandoli al mare ed alla grande scuola di vita da esso rappresentata - afferma la Zolo - è obiettivo della nostra associazione diffondere la cultura marinara in ogni sua forma, con la grande ambizione di poter realizzare, una scuola di manutenzione nautica dedicata alle barche classiche e d’epoca, per mantenere in vita il prezioso bagaglio d’esperienza e di competenze pratiche legate all'artigianato navale del legno".
Grazie ad un’idea di Laura Zolo e alla sua ferrea volontà, l'Isola d’Elba è entrata a far parte del prestigioso circuito di regate dell'Associazione Italiana Vele d'Epoca (AIVE) e, che anche quest'anno, porterà le affascinanti imbarcazioni a Portoferraio dal 13 al 16 Giugno.
"Siamo sicuri - afferma la Zolo - che la ricaduta del nostro lavoro avrà effetti positivi ed evidenti su molti aspetti della vita locale, non ultimo quello economico, perché le nostre attività copriranno tutto l'arco dell'anno, e saranno concentrate in particolare durante la bassa stagione".
Laura Zolo, classe '67 è nata a Portoferraio, dove attualmente vive dopo esservisi ritrasferita nel 2006 in seguito a quasi 20 anni di vita in barca a vela, navigando principalmente in solitario, in compagnia dei suoi due cani. La vela è una passione che coltiva fin da bambina partecipando alle attività della Lega Navale del Grigolo e navigando con i genitori tra le isole dell'Arcipelago Toscano e la Corsica.
Poco più che maggiorenne decide di vivere il mare a tempo pieno e a bordo di Albatros, un trimarano Piver in compensato marino di 9m., lascia le tranquille acque del Tirreno per veleggiare tra le calde temperature dei Tropici .
Nel 1989, alle Isole di Capo Verde, ritrova il relitto abbandonato del "7 Roses", una barca a vela in ferro di 10 metri e mezzo. E' amore a prima vista. Acquistato il relitto per un simbolico franco francese, in quattro mesi di duro lavoro, Laura rimette 7 Roses in condizioni di navigare e parte alla volta dei Caraibi, dove rimarrà per quasi tre anni. 7 Roses ha bisogno di interventi importanti e nel 1993 Laura lascia le Antille per rientrare in Europa. Sceglierà Campoloro, in Corsica per alare la sua barca e cominciarne la lunga ricostruzione. Ci lavora personalmente durante due anni, imparando a saldare e a tagliare lamiere, diventando per necessità metalmeccanico, carpentiere e elettricista, finanziando la “sua” ricostruzione con interventi su altre imbarcazioni e con i proventi delle collaborazioni con riviste nautiche come Bolina etc
Nel 1996 7 Roses è finalmente pronta a riprendere il mare. Tornerà verso i tropici e poi verso i gelidi mari del Nord dove rimarrà a navigare fino alla fine del vecchio millennio.
Nel 1999 la Zolo in navigazione tra le isole Shetland e la Scozia, per sfuggire ad una tempesta, è costretta a trovare rifugio nel porto di Kirkwall, nelle isole Orkney e durante questa sosta forzata, sedendo in un pub, si trova tra le mani una rivista nella quale era pubblicato un articolo celebrativo del 600mo anniversario dal viaggio del principe Henry Sinclair e di due Ammiragli veneziani, i fratelli Antonio e Niccolò Zeno, che avrebbero raggiunto "il nuovo mondo" attraversando il nord dell'Atlantico un secolo prima di Cristoforo Colombo. L'articolo che la colpisce immediatamente, la spinge a fare una lunga serie di ricerche storiche che la portano a conoscenza dei retroscena dei grandi viaggi dei fratelli Zeno con storie che si intrecciano con cavalieri templari e coraggiosi esploratori.
Trovato il sostegno morale di numerose istituzioni, tra cui il Comune di Venezia e la fondazione dei discendenti del Principe Henry Sinclaire, il 6 Gennaio del 2000, 7 Roses parte da Venezia per ritracciare la rotta che i fratelli Zeno avevano intrapreso nel 14simo secolo, con l'obiettivo di raggiungere la Nuova Scozia (Canada) l'8 Settembre, 9 mesi per percorrere 8000 miglia attraversando il Mediterraneo e, superate le Colonne d'Ercole, fare rotta verso nord lungo le coste portoghesi, della Spagna, fino alla Bretagna, e quindi alle isole Orcadi, le isole Faeroe, l'Islanda, la Groenlandia e da qui il temibile stretto di Davis fino a Terranova e Guysborough in Nuova Scozia.
Dai freddi mari artici Laura e la sua 7 Roses esplorano le acque interne del continente Nord Americano, risalgono il fiume Hudson, il San Lorenzo , navigano nei Grandi Laghi e da Chicago, attraverso l’Illinois raggiungono il Grande Mississippi. Trascorrono quasi due anni in acque dolci, ma tutt’altro che tranquille, alternando le navigazioni fluviali ai viaggi terrestri. In questo periodo infatti Laura percorre oltre 10.000 miglia terrestri “sulla cresta dell’Honda”, a bordo di una moto un Honda appunto, in compagnia dei suoi fedeli amici a quattro zampe per i quali ha costruito una piccola struttura trainata dalla moto. Ritrovato l’Oceano, naviga tra Messico, Guatemala e Belize fino al 2004 anno di nascita del suo Bimbo. Mamma e Bambino navigheranno ancora fino al 2006 , quando faranno entrambi rientro in Italia.
Nel 2003 Laura pubblica "Oltre l'Orizzonte" un libro in cui racconta con un linguaggio ricco, brillante ed avvincente l'avventura del Progetto Zeno, alternando racconti rocamboleschi di vita vissuta a notizie storiche sulle rotte seguite dagli antichi navigatori, rivelandosi anche un'ottima scrittrice.