Cantautorato bucolico, invenzioni estemporanee ed autoironia per sfatare ogni pregiudizio sul loro fortunato esordio televisivo, che da settembre ad oggi ha portato Cecco e Cipo, nome dietro al quale si celano i giovanissimi Simone Ceccanti e Fabio Cipollini, a diventare seguitissimi sul web e richiestissimi dal vivo. Il Vaccaboiatour farà tappa giovedì 30 aprile presso Il Tinello di Campo nell'Elba, dopo il successo di pubblico ottenuto nel corso dei primi concerti in collaborazione con Musiche Metropolitane conclusisi talvolta con il tutto esaurito. I due giovani cantautori di Vinci, accompagnati da una band, racconteranno il loro immaginario giocoso e bucolico, attraversando in poco più di un ora e mezza di concerto, parte significativa del repertorio proveniente dai primi due album, trascinando il pubblico in dimensione di gioco dal grande impatto visivo e dal forte coinvolgimento ed interazione col pubblico. “Lo gnomo e lo gnu” è il secondo lavoro di Cecco e Cipo, il disco si rifà alla canzone d’autore italiana più fresca e scanzonata, ed è composto da dieci tracce colme della vita quotidiana di due ragazzi, che guardandosi attorno, si interrogano su ciò che li circonda. Ne hanno parlato: Radio Deejay, Vanity Fair, Repubblica, La Stampa, Il Fatto Quotidiano, Il Messaggero, Huffingtonpost, Fanpage, ADN Kronos, La Nazione e tanti altri.
“Lo gnomo e lo gnu”: il secondo disco di Cecco e Cipo
Partendo da una passeggiata di uno gnomo e uno gnu in un ambiente fiabiesco, la melodia della title-track accompagna passo dopo passo i due protagonisti nel vivo del disco. Sulle note di “Ninna” si attraversano diverse condizioni climatiche, partendo dalla pioggia, passando per la neve fino all’arcobaleno, e si impara ad apprezzarle tutte quante, ballando. Un brano soffice, morbido, pieno d’amore e felicità (“Bè”) racconta di pesciolini che volano tra cielo e mare, di fiori, di fiumi di gioia e amore a non finire. Lo stupore porta Cecco a riscoprire il piacere delle piccole cose che da bambino lo rendevano felice, come l’album delle figurine “Panini” o le “Zigulì”, al centro di una melodia sull’energia che esse danno all’essere umano.
L’ovvietà non è scontata, “La licenza di tuttologo” esprime l’importanza di porsi delle domande a cui spesso non corrispondono adeguate risposte, mentre la ricerca del significato di alcune canzoni accompagnano Cecco e Cipo nella stesura di “Orazio”.
L’energia non si disperde e “Trottola” combina lo spirito punk rock del brano con il suo significato d’amore. All’insegna di metafore da svelare e pensieri annotati su un foglio, “La scatola” vuole essere una divertente descrizione dei più o meno giovani dei nostri giorni mentre “Minestrone” raccoglie le riflessioni proveniente da appunti lontani.
Con un inno dedicato a ciò che, secondo gli autori, muove il mondo, il brano “Hanno fatto un monumento al grasso”, rende finalmente omaggio alla ciccia! Infatti, intorno alla ciccia nascono problemi, si trovano soluzioni e si fanno riflessioni.