Paolo Gasparri, nei giorni scorsi, ha divulgato su elbareport.it uno scritto dell’avvocato tributarista Antonio Chiarello secondo il quale "… qualora nell’isola vi fossero più Comuni e di questi, solo uno è quello collegato quale porto di sbarco delle compagnie marittime di linea, spetterebbe solo a quest’ultimo Comune la scelta se istituire l’imposta di sbarco ovvero quella di soggiorno, mentre l’altro o gli altri Comuni isolani, non destinazione di arrivo/partenza e quindi interessati dal presupposto impositivo dello sbarco di collegamenti marittimi di linea, conservano il diritto (se ricompreso nell’elenco regionale) di istituire sul proprio territorio l’imposta di soggiorno". Se così è, fermo restando la funzione della Gestione associata per il turismo, che deve essere finanziata secondo le ripartizioni originarie del 2011, siano i Comuni dove operano i collegamenti marittimi di linea, vale a dire Portoferraio e Rio Marina, ad amministrare e incamerare l’imposta di sbarco, lasciando ai Comuni di Campo nell’Elba, Capoliveri, Marciana, Marciana Marina, Porto Azzurro e Rio nell’Elba la facoltà di applicare l’imposta di soggiorno nei rispettivi territori. Insomma, se il metodo è quello de “il pallone è mio e decido io”, allora ognuno per se e dio per tutti!
Artemisio Tonietti