L’ultima fatica letteraria di Alessandro Pugi che si sta ritagliando un piccolo ma significativo spazio tra il pubblico della piccola editoria.
“Spesso il passato ritorna, assumendo forme inaspettate. Un oggetto che si trasforma, legandosi ad un ricordo doloroso, il sorriso di un passante, che assume i contorni di un volto familiare. Per Matthew Coleman, invece, il passato ha un nome: Maine Road. L’improvvisa morte di Nat, suo padre, lo costringerà a tornare, venti anni dopo la sua ultima apparizione, in quella proprietà sperduta nelle vaste pianure del Minnesota dove è nato, ha vissuto ed è morto come uomo libero. Una morte interiore che lo ha costretto per dieci anni in carcere. Bett Morgan è una donna grintosa e affascinante. Il suo mondo è semplice e ruota intorno all’amore per i suoi cavalli e al difficile rapporto con suo figlio Jhonatan. In un susseguirsi di situazioni affascinanti e piacevoli nella lettura i loro destini si intrecceranno fino a creare quella complicità propria di due teneri amanti. “
“Il romanzo è molto coinvolgente e ben strutturato” il commento della casa editrice Booksprint edizioni nella presentazione ufficiale del romanzo “ in particolare nella figura del protagonista, Matthew Coleman. Un uomo dal passato difficile che riesce finalmente ad affrontare i propri fantasmi attraverso l’amore che incontrerà tornando proprio nella sua Maine Road. Un romanzo scorrevole, appassionante e commovente, che si snoda tra le note poetiche dei paesaggi, trasportando i lettori in un mondo dai panorami scolpiti nel cielo roseo e nelle grandi distese di pascoli dove l’incontro con la natura determina un ritorno alle origini e la narrazione di una storia che riesce a tenere il lettore con il fiato sospeso fino alla fine del romanzo.”
“Sono contento che il romanzo piaccia e che sia scorrevole e commovente, almeno questi sono i commenti delle persone che lo hanno letto,” dice Alessandro Pugi “perché sono convinto che Il cercatore di stelle sia un romanzo importante che possa veramente far breccia nei cuori della gente. La particolarità di questo racconto, incentrato sulla vita del personaggio principe, Matthew Coleman, è quella di narrare una storia nella storia, con continui flash-back che trasportano il lettore dai giorni nostri agli anni ’70, raccontando quella che è stata ed è ancora una nota dolente del nostro passato e del nostro presente. Parlo di quella “malattia” denominata “razzismo”, della quale tutti i telegiornali parlano velatamente ogni giorno e che è divenuta dibattito politico infinito e che oggi sembra riaffermarsi prepotentemente con gli sbarchi dei migranti e del muro che l’Ungheria sta ergendo sui suoi confini. Attuali come non mai appaiono le parole di Martin Luther King: “Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo ancora imparato la semplice arte di vivere insieme come fratelli.”