Giovedì scorso a Rio Marina – sulla suggestiva scalinata della Pergola – alla presenza di centinaia e centinaia di persone - l’Associzione culturale Carlo d'Ego - riesità ha proposto un nuova iniziativa dal titolo: IL MARE… CHE CI ISOLA E CI UNISCE AGLI ALTRI.
Ancor prima dell’inizio della serata è stato proposto un fuori programma davvero particolare, riferito a qualcosa di unico che tra pochi giorni accadrà a Rio Marina: nell’indifferenza generale, dopo più di cento anni di presenza nella comunità, le suore di Maria Ausiliatrice lasceranno il paese e l'Istituto Sacro Cuore terminerà ogni attività. Tutto questo accade poco tempo dopo dal giorno in cui proprio una riese – Carolina Cignoni - ha fatto la sua prima professione religiosa tra le Figlie di Maria Ausiliatrice.
“Come Associazione abbiamo sentito il dovere di evidenziare quanto sta per accadere” – dice Enrico Carletti, Presidente del sodalizio – “Nella storia dell’Istituto Sacro Cuore di Rio Marina, che Carlo ha ampiamente documentato, tante vocazioni, tanti frutti di Salesianità che, unita e compenetrata alla Riesità, come Carlo ci ha insegnato, è passione per questo paese, la sua vita, la sua gente” .
CAMMINEREMO ANCORA INSIEME è il titolo della galleria fotografica che è stata proposta, narrando brevemente la storia delle Suore di Rio Marina.
Presente anche la giovane suora riese, alla quale il Vice Presidente, Umberto Canovaro ha donato una copia dei libri RACCONTI RIESI – RIESITA’ scritti da Carlo d’Ego.
Successivamente l’iniziativa ha visto la proiezione di tre brevi filmati, realizzati da Carlo d’Ego negli anni ’60, ripercorrendo così il nostro passato per offrire un contributo al non dimenticare e a conservare i nostri valori e le nostre radici: BELLEZZE AL MARE dove l’autore ci propone una serie di belle giovani, riesi e non, riprese in varie spiagge della nostra isola, per terminare sempre a Rio Marina, proprio nella spiaggia di Riccetti, la nostalgica spiaggetta del Sasso quando viveva giorni indimenticabili.
LA MITICA DIECIREMI, è il secondo cortometraggio presentato, nel corso del quale viene rivissuta una regata dell’estate 1964. Prima della proiezione del filmato sono stati donati dal Presidente e da Gisella Verdura, componente del Consiglio Direttivo dell’Associazione e figlia di Giovanni, grande timoniere dell’imbarcazione vincente, i libri RACCONTI RIESI – RIESITA’ scritti da Carlo d’Ego ad alcuni dei “reduci” vogatori.
Il terzo filmato proiettato dal titolo LA FORZA DEL MARE, è stato realizzato da Carlo anch’esso negli anni ’60, riprendendo una mareggiata “storica”.
MARE, PADRE PADRONE è il titolo del filmato che ha visto la proiezione di una galleria di fotografie scattate nel tempo da Carlo d’Ego, riprendendo per gran parte il mare in tempesta.
E sempre MARE, PADRE PADRONE è il titolo del brano letto dall’attrice Lucia Batassa, dove l’autore evidenzia quel mare che ha conformato il nostro linguaggio col suo gergo, che ha tipizzato i nostri gusti gastronomici, strutturando in senso matriarcale le famiglie dove la donna ha svolto un ruolo compensativo della assenza dei padri “buttati per mare”.
Umberto Canovaro, ha invece letto il brano dal titolo “IL BAROMETRO DEI PIAGGESI”, tratto dal secondo libro RACCONTI RIESI - RIESITA’: un tempo, prima che venisse rinforzato con scogli artificiali, il molo di Rio dava la misura delle mareggiate a seconda della intensità e violenza degli spruzzi che si impennavano e poi si riversavano scrosciando nel vento. Il molo fungeva allora da barometro per i Piaggesi.
L’evento si è concluso con l’ascolto di quello che tutti gli elbani definiscono l’inno della nostra isola: ELBA TERRA NOSTRA, scritta da Alberto Carletti – fratello di Carlo d’Ego, in una versione completamente nuova, elaborata e proposta dall’artista Sara Ferrini.
Proprio il Presidente commenta così la straordinaria partecipazione all’evento “Siamo felici del consenso che riceviamo ad ogni nostra iniziativa, a conferma dell’affetto che la gente tutt’ora nutre nei confronti di CARLO D’EGO e della sua RIESITA’” - “La partecipazione sempre crescente che riscontriamo in questi semplici eventi ci inorgoglisce: abbiamo ancora da scoprire gran parte del “tesoretto” che abbiamo ereditato, ma il consenso che stiamo riscontrando ogni volta da parte della gente a cui CARLO D’EGO teneva tanto, ci fa capire che siamo sulla strada giusta e che riusciremo a fare un buon lavoro, valorizzando proprio quanto ci è stato da lui lasciato”.