Venerdi scorso, 21agosto, nella saletta della Gran Guardia, Porta a Mare, a Portoferraio l’architetto Mario Ferrari e il geometra Bruno Abrate hanno presentato il loro nuovo libro “Un acquedotto in mezzo al mare” edito da Persephone Edizioni all’inizio del mese in corso.
Il libro, un saggio estremamente tecnico, affronta la storia dettagliata delle infrastrutture acquedottistiche isolane dall’inizio del ‘900 al 1970 e poi con una parentesi dedicata allo studio di nuove opere possibili affrontata dal 1970 nelle varie ipotesi di costruire un dissalatore, una diga di contenimento a Pomonte o una condotta sottomarina che alla fine risulto’ la soluzione scelta anche, come ha chiarito l’intervento in sala di un Signore, un bel signore sanguigno e volitivo, Elio Diversi, ex sindaco di Rio Marina e allora Presidente della Comunità Montana, per un concomitarsi di voleri politici legati anche allo sviluppo di Piombino o della Val di Cornia in genere.
Quindi si parla del sistema di approvvigionamento dell’acqua, delle reti di adduzione, serbatoi e sollevamenti e reti di distribuzione fino al 2010.
I due Autori hanno presentato il difficile argomento con l’aiuto di una proiezione video, moderava il Sig. Fabrizio Prianti, nella sala numerose persone accorse e dagli interventi fatti si intuiva la presenza di addetti ai lavori. I due Autori hanno illustrato dettagliatamente e in modo comprensibile le scelte fatte sul nostro territtorio. Una vera conferenza che dovrebbe circolare almeno negli Istituti di Istruzione Superiore dell’isola, e nelle piazze per aprire una coscienza sul territorio e la possibilità di nuove riflessioni che permettano la formulazione di nuove idee e soluzioni. Ricordiamoci che l’ambiente e l’acqua sono al primo posto nelle priorità per il vivere futuro della nostra specie su questo pianeta. Per cui cominciamo, noi che possiamo, questo esperimento legato al nostro territorio, un’isola, un territorio piccolo, circoscritto, un vero campione per il tutto. Cominciamo a focalizzarci su tutto cio’ che serve per un nuovo inizio e su tutti i livelli. Forse non ce ne rendiamo conto ma dare i mezzi alle persone per riflettere permette il sorgere di un pensiero critico. Si parla tanto di nuove idee nella politica, ma la politica è proprio questa attività di riflessione della Polis; quindi diamo i mezzi storici e culturali per nutrire il pensiero su tutti i livelli nell’ambito della complessità delle società umane, da li’ a poco un pensiero critico, una riflessione si produrrà, questa è politica... in questo caso politica del territorio.