Sergio caro,
penso che sia finito il momento dei discorsi, pure belli e solidali, diciamo che mi sono rotta delle discussioni sui massimi e sui minimi sistemi.
Penso che non si può più stare a guardare, noi. Noi che abbiamo vissuto di valori e di principi.
Penso che, qui e ora, io non mi riconosco e mi disadatto.
Durante l’ultima guerra 16 milioni di persone sono fuggite dall’Europa per salvare la loro vita e quella dei loro figli, oggi sono solo due milioni. Dall’ Italia, dal 1773 al 1976, ventisettemilioni di persone sono andate via per motivi economici.
Di cosa si sta parlando? E’ la storia e alzare muri non servirà a nulla. E non riesco più a stare a guardare. Ebbene, io ci sto. Io voglio ospitare una mamma e un bambino.
Di piu’ non potrei, non ho case vuote: ho una camerina , lasciata vuota dai miei figli che sono andati a farsi la loro vita. Posso ospitarli, posso garantire una casa sicura, posso dar loro acqua e cibo, maglioni caldi e notti serene.
Ti scrivo non per dare pubblicità ad un gesto, ma soltanto perché vorrei che altri lo facessero:
i compagni, i cattolici, tutte le persone dotate di umanità.
Non voglio nulla, ce la faccio da sola, lo sappiano i nostri ineffabili sindaci.
Vorrei sapere come fare, a chi rivolgermi, cosa fare. Qualcuno sa come si creano le liste delle famiglie disponibili all'accoglienza?
Chi ci sta alzi la mano.
Maria Grazia Mazzei
Cara Grazia
Hai ragione, i discorsi se li portano via il vento e Facebook (le biciclette - come è noto - i livornesi), basta con le chiacchiere (anche solidali) e facciamo qualcosa di concreto.
Come sai casa mia, benché più spaziosa della tua, per l'incessante transito di amici, figli, nipoti, congiunti e assimilati è un po' come la casa proverbiale "Casa del Trenta dove c'è chi esce e 'è chi entra", tuttavia - dopo breve consulto familiare - alzo la mano e attendo istruzioni.
Mi torna facile pure perché sono recidivo: già diversi anni fa - c'era ancora Patrizia - ci capitò di ospitare "aggratisse" un'extra-comunitaria, con il decisivo "aiuto" della locale amministrazione, che per concederci il privilegio di togliere dai guai una persona bisognosa, pretese pure l'esibizione del certificato di messa a norma dell'impianto elettrico dell'appartamento (!) dopo alcuni pellegrinaggi in Biscotteria.
Ma là trattavamo di qualche persona in difficoltà, qui siamo di fronte ad un dramma epocale e occorre organizzarsi in molti, quindi ribadisco la mia disponibilità, sempre sperando che il Barbetti (o qualcuno dei sui fan) non sia indotto a fare eroicamente il cadavere su cui transitare disteso sullo zerbino di casa mia, dove, sia detto con un francesismo, nel rispetto della legge, ospito chi cazzo mi pare, senza che ciò vada a discapito dell'immagine turistica elbana che mi pare inficiata da ben altre brutture, illegalità, inefficienze, sperperi di pubblico danaro.
Ovvio che metto a disposizione anche le pagine e le mail di Elbareport per fare da "telegrafo" a chi intendesse aderire ad una iniziativa che giudico utile anche a chiarire che la gente comune elbana non sarà un capolavoro, ma è sempre meglio di chi la amministra. Ti ringrazio.
sergio rossi