Sono ben 38 anni che vado in vacanza a l’Isola d’Elba ed in tutti questi anni altro non ho visto che un continuo decadimento generale.
Qualcuno sicuramente dirà “cosa continui ad andarci”? Semplicemente perché ho lì un piccolo rifugio per le vacanze ed il mare è bello.
Il motivo perché scrivo, perché dissento, è perché faccio un appello a tutti i sindaci dell’isola a sviluppare una rete coalizzata di servizi e politiche sociali verso i turisti e gli isolani.
Anno dopo anno in questi 38 anni, il turismo all’Elba è calato. Non ho dati alla mano, ma paragonando di anno in anno per il periodo in cui vado, il calo è evidente e la causa non è certo “la crisi”!
Quanto sto per affermare si riferiscono a cose che ho visto e vissuto quest’anno che comunque non si allontano tantissimo da fatti ed eventi di altri anni.
Scesi dal traghetto e percorrendo l’unica strada da Portoferraio verso casa, ancora una volta ho notato come il consumo del conglomerato bituminoso ha reso l’asfalto lucido e, a mio parere, particolarmente scivoloso in presenza di pioggia. Diversi tratti della strada che collega Marina di Campo con Lacona, è tappezzata solo di buche: un normale automezzo rischia seri danni meccanici mentre un motociclista rischia la vita. Una propaggine di rami invadevano diversi punti oscuri a rischio incidente ed il mancato taglio dell’erba a bordo strada confermava un totale abbandono e non curanza del luogo. Il mancato taglio dell’erba persisteva in diversi punti/paesi dell’isola. E’ triste constatare quanto poco vale la vita umana ad un sindaco o a più sindaci.
Ho modo di visitare diverse spiagge anche quelle non facilmente raggiungibili a piedi grazie ad una canoa. E’ molto triste per me avvistare rifiuti lasciati da esseri umani oltre a quelli restituiti dal mare (sempre per opera dell’uomo). Mi sono sempre chiesta perché non vengono posti in tutte le spiagge, appropriati bidoni per la raccolta differenziata e di conseguenza istituito un servizio di raccolta e di pulizia spiagge. Sono la prima a dire e a sottolineare che l’essere umano molto spesso ha comportamenti incivili e vorrei tanto che chi sbaglia paghi di persona. In tempi di crisi, questo può essere una forma di dare lavoro e nel contempo dare splendore all’isola.
L’Elba può vantare tante belle spiagge, sia sabbiose che rocciose e di conseguenza anche del mare. Anche qui alcune tubazioni che provengono dalla terra ferma e si diramano in mare, hanno tutt’altro che aria confortante. Come mai in questi 38 anni non ho avuto la piacevole sorpresa di sentire meno l’odore sgradevole di fognatura? Ci sono alcuni punti dell’isola in cui l’odore è a dir poco vomitevole e ciò fa suppore che lo scarico è a cielo aperto. Non mi sembra che questo sia in ottemperanza con le leggi vigenti.
Le leggi esistono, le regole pure, ma non vengono rispettate. Anche le forze dell’ordine purtroppo adottano eccessiva tolleranza . Ho personalmente fatto notare questo modus operandi a due tutori dell'ordine quest’estate, con scarso risultato.
Non ho mai visto una pattuglia della Guardia Costiera quest’anno. Peccato, avrebbero fatto soldi a palate visto come le imbarcazioni a motore si allietavano ad arrivare sul bagno asciuga, districandosi in modo inquietante tra i bagnanti.
Dal luglio 2013 si paga una imposta di sbarco il cui introito dovrebbe servire per finanziare interventi in materia di turismo, fruizione e recupero beni culturali ed ambientali locali oltre a servizi pubblici locali. Non mi permetto di commentare per quanto riguarda il recupero dei beni culturali ma per quanto riguarda il turismo e servizi pubblici avrei molto da replicare.
Potrei elencare tanto altro, ma mi fermo qui.
Ormai ci siamo quasi assuefatti a questa situazione di totale noncuranza del nostro patrimonio Italiano. Io non voglio assuefarmi a vedere come l’uomo per pigrizia, per mancata capacità e volontà o per altri interesse non avvii dei cambiamenti. Non voglio assolutamente sentirmi dire che “mancano i soldi”. La situazione è così da 38 anni e forse da molto di più!
Prima o poi l’Elba, come immagino anche altri luoghi Italiani, farà riferimento al famoso detto “chi è causa del suo mal pianga se stesso”. L’isola d’Elba vive di turismo ed è ora che impari a dare un BENVENUTO ai cittadini del mondo tramite una vera politica sostenibile.
Rita Rota
Gentile Signora Rita
La ringraziamo, come isolani, sia per gli apprezzamenti sia per le critiche, che in larga parte condividiamo (ed in qualche caso si riferivano a problemi che erano già stati oggetto di nostre segnalazioni a chi di competenza). Tuttavia alcuni dei suoi appunti - ci perdoni - ci paiono espressi in modo un po' troppo tranchant. Per esempio, in ordine all'operatività della Guardia Costiera, queste pagine hanno riportato numerosi report di interventi relativi alla sicurezza in mare ed ancora all'uso (ed agli abusi) delle aree demaniali, segno che le donne e gli uomini della Capitaneria non sono stati in questi mesi esattamente con le mani in mano, e crediamo che lo stesso si possa affermare per le altre forze dell'ordine, in una stagione che - magari non per nostro merito ma per problemi altrui - ha visto crescere le presenze e con esse i grattacapi.
Sia chiaro che non vogliamo, signora, difendere l'indifendibile, problemi ne abbiamo, a partire da un'assurda frammentazione comunale che rende difficoltoso (e talvolta impossibile) quel coordinamento dell'amministrare che dovrebbe essere pane quotidiano per un "unicum" quale è l'Elba, e si potrebbe continuare ragionando della rete viaria e della sua scarsa qualità che lei puntualmente rileva, ma sulla quale è opportuno fare una riflessione a parte, che discenda dal modello di sviluppo (e dalla politica dei trasporti che ne è importante componente).
Veda signora la realtà è che i principali assi della viabilità elbana sono tragicamente inadatti a sopportare i flussi veicolari a cui sono sottoposti, lo sono per la vetustà di molte "opere d'arte", come ponti, su cui passano, lo sono per limiti strutturali come la ristrettezza delle loro carreggiate, e morfologici per la oggettiva instabilità dei versanti su cui poggiano. I manti bituminosi all'Elba vengono "mangiati" - creda - con una rapidità maggiore che altrove. Così è, e così continuerà ad essere finché non si sposteranno significative quote del carico antropico stagionale dal trasporto privato a quello pubblico, ma, appunto, per ottenere un simile risultato necessiteremmo di investimenti (e i soldi si possono spendere più oculatamente, ma quando non ci sono non si inventano), amministrazioni efficienti e una maturazione "culturale" dell'utenza, tutta roba per cui prevedere tempi solo lunghi e non biblici è già ottimismo.
Diversa la questione dello sfalcio dell'erba e della pulizia delle banchine stradali, per la quale lei ha perfettamente ragione, c'è necessità di una maggiore attenzione da parte delle competenti amministrazioni.
Circa il problema degli sversamenti fognari (ma il discorso vale per qualsiasi "inconveniente" ambientale) invitiamo lei e qualsiasi altra persona a segnalarceli in maniera circostanziata e precisa, meglio (laddove possibile) se documentando il tutto con immagini. Spesso funziona.
Tornando a ringraziarla per averci scritto le formuliamo saluti.
sergio rossi