In una serie di iniziative promosse dal Comitato per salvare il paesaggio e da Slow Food a Marina di Pisa che hanno coinvolto personalità nazionali come il sindaco di Pollica Pisani e vari amministratori dal sindaco di Pisa Filippeschi all’assessore alla provincia Sanavio sono stati discussi –coordinati da Fabiano Corsini- i problemi del nostro litorale con particolare riferimento al tratto non solo pisano-livornese ma anche ligure e dei relativi fiumi Arno, Magra, Serchio. La condizione critica della pesca mediterranea oggetto sempre più delle politiche e interventi comunitari di cui anche Pisa e Livorno risentono acutamente come tutto il Santuario dei cetacei e il Mediterraneo ne segnalano nella maniera più allarmante un aspetto per più versi nuovo. Segnalano infatti al pari di altri non meno gravi fenomeni; inquinamento, erosione, perdita di biodiversità marino-costiera, la crisi di qualsiasi politica di programmazione e pianificazione del nostro territorio specialmente costiero e marino.
La legge 979 cosiddetta del mare introdusse a suo tempo proprio per contrastare i fenomeni speculativi sulla costa che avevano già prodotto danni gravi, strumenti di panificazione dello stato e delle regioni ( piani regionali della costa) che per la prima volta prevedeva anche la istituzione di aree protette marine che facevano allora capo al Ministero della Marina Mercantile poi abrogato. Di quella legge al pari di altre; vedi la legge 183 sul suolo ma anche la 394 sui parchi oggi restano sempre meno tracce operative e risorse finanziarie irrisorie; vedi alluvioni, incendi etc. Che in questi incontri marinesi fosse significativa la presenza di aree protette dal parco regionale di San Rossore a Pollica che fa parte del parco nazionale del Cilento non è quindi un caso. Le aree protette, infatti, più di altri soggetti istituzionali sono oggi momento di incontro e di incrocio di questi insieme di fenomeni che sembrano sempre più sfuggire a quel governo del territorio prefigurato in Costituzione che non riesce però a prendere corpo come conferma anche la crisi che investe le province e il loro ruolo.
Parchi e aree protette presenti significativamente sul nostro litorale dall’ Arcipelago Toscano alla Meloria, da Montemarcello-Magra alle 5 Terre costituiscono ormai una opportunità e un valore aggiunto per il territorio. Chi le ha considerate un ostacolo a politiche serie di sviluppo deve prendere atto che ben altre sono le cause e le ragioni della crisi in cui ci troviamo oggi.
Da qui e non solo per il nostro litorale, per l’Arno, per il canale dei Navicelli deve ripartire come ci si è impegnati a fare a Marina il dibattito e l’iniziativa su questi temi e senza scuse.
Lo faremo su scala nazionale anche il 21 settembre in San Rossore in occasione dell’incontro promosso dal Gruppo di San Rossore Per il rilancio dei parchi.
Renzo Moschini