Quest'anno desidero rivolgere pubblicamente gli auguri natalizi e di Buon 2016 a quanti, a vario titolo, hanno a che fare con la Casa di reclusione di Porto Azzurro. Con la speranza di non dimenticare qualcuno.
Il primo augurio va al nuovo direttore, Francesco D'Anselmo, da sei mesi alla guida dell'Istituto elbano. Gli auguro di vivere sempre con entusiasmo il suo ruolo, continuando a mettere al primo posto la seconda opportunità per chi ha sbagliato. Che questo anno veda concretizzarsi alcune delle necessarie e belle iniziative in programma, rafforzando quanto già fatto dal suo arrivo.
Un augurio va al nuovo comandante della polizia penitenziaria, Giuliana Perrini, e per suo tramite a tutti gli agenti. Il loro operato è apprezzabile: non è facile tenere insieme esigenze della sicurezza, del trattamento e della relazione. Per questo è richiesto equilibrio, competenza e umanità che sono presenti ma sempre messi alla prova da nuove sfide, legate alle storie delle persone e alle situazioni sociali.
Un altro augurio è per gli educatori che sostengono il peso dell'azione trattamentale. Un lavoro complesso e delicato svolto con competenza. C'è da augurarsi che l'area venga potenziata per poter dare respiro (soprattutto nei momenti di maggior carico) e sviluppare ulteriori attività da affiancare a quelle esistenti.
Auguri al personale amministrativo e a tutte le figure professionali presenti, dalle sanitarie alle sociali fino a quelle scolastiche.
Auguri ai volontari che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi costituzionali della rieducazione e del reinserimento sociale della persona condannata: auguro di poter trovare nuovi volontari e risorse sul territorio elbano.
Gli auguri vanno anche a tutte le istituzioni e i privati che collaborano con il carcere in varie forme, anche offrendo soluzioni lavorative per i detenuti.
Infine, ma non certo per importanza, auguri a coloro per i quali esiste il carcere di Porto Azzurro. Ai detenuti l'augurio che il periodo detentivo rappresenti una crescita in consapevolezza e dignità personale: un ripensamento del proprio passato per non ripetere gli errori, un potenziamento delle proprie capacità umane, culturali e lavorative, la possibilità di esprimere la parte bella che è in ciascuno di noi senza alcuna eccezione.
E auguri anche per il territorio elbano, perchè il carcere non sia realtà lontana e dimenticata, ma risorsa per tutti, anche creando occasioni per rispondere alla richiesta degli stessi detenuti di poter risarcire la collettività attraverso i lavori socialmente utili e il volontariato.
Spero che il penitenziario di Porto Azzurro possa ritrovare (e la speranza è fondata) quello stile che lo ha contraddistinto nel passato, con una ricchezza di opportunità lavorative e culturali.
Perché rendo pubblici questi auguri? Perché possano esprimere e contribuire a rafforzare il legame fra il territorio e il "suo" carcere. Del resto, il ruolo di garante è anche quello di essere ponte fra l'interno e l'esterno. Una figura voluta con consapevole sensibilità dal sindaco Luca Simoni e dal consiglio comunale, ai quali rivolgo l'augurio di serenità e impegno.
Nunzio Marotti – garante dei diritti dei detenuti di Porto Azzurro