Cosa ci spinge a viaggiare e a scegliere una meta? Cosa sollecita la nostra curiosità di visitare un luogo? Spesso sono proprio il passaparola e la capacità di fascinazione dell’esperienza condivisa, l’abilità di un territorio di raccontarsi.
Il nostro racconto parte dalla tavola per condurci in un viaggio che ci immerga nell’atmosfera dell’isola pur restando sulla terraferma. Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove ristoranti e botteghe che valorizzano i prodotti del territorio invita ad un piccolo assaggio dell’Elba con l’auspicio che questa “narrazione” si possa trasformare in un’esperienza diretta.
Il racconto scaturirà dalla viva voce e dalle mani di ristoratori e produttori elbani che per l’occasione di sono “gemellati” con i colleghi dell’area fiorentina.
Per 2 mesi il capoluogo toscano ospiterà delle cene con ricette, prodotti e vini elbani in cui lo chef dell’isola sarà protagonista nella cucina del collega fiorentino, con spazi per “interpretazioni” a quattro mani.
Ogni cena sarà incentrata su un prodotto locale e su un vino del territorio selezionati da ElbaTaste, il consorzio d’imprese che si occupa di promozione dell’enogastronomia dell’Isola d’Elba e delle Isole dell’Arcipelago Toscano.
Tra i piatti protagonisti non potranno mancare alcuni grandi classici del repertorio della cucina elbana come la palamita sott’olio o in umido, il polpo all’elbana, la zuppa di granchi, lo stoccafisso alla riese, la sburrita di baccalà, la polenta con gli zeri, le penne in barca, il cinghiale alla bracconiera, oltre alle tante preparazioni a base di erbe spontanee.
Ad accompagnarli gli emergenti vini elbani quali l’Ansonica, il Vermentino, l’Elba bianco, il Sangioveto e l’Elba rosso per finire con i passiti: il Moscato e il famoso Aleatico dell’Elba, il vino preferito da Napoleone. Alcune pietanze a base di pesce saranno innaffiate da un nuovo prodotto: la Birra dell’Elba. Per finire in bellezza un vasto assortimento di dolci della tradizione tornati in auge di recente grazie a un lavoro di ricerca basato su appunti e ricette storiche come la Schiaccia briaca, il Panficato, l’Imbollita di fichi, la Schiacciunta. L’obiettivo è quello di valorizzare la cucina e i prodotti dell’enogastronomia elbana poco conosciuti al di fuori dell’isola.
Ecco il calendario di questi gustosi appuntamenti:
Il 20 gennaio Paolo Gori di “Burde” ospita Massimo Poli de “La Taverna dei Poeti”; il 27 gennaio Claudio Vicenzo de “La Limonaia di Villa Rospigliosi” ospita Umberto Giacomelli de “Il Gallo Nero”; il 3 febbraio Filippo Saporito de “La leggenda dei Frati” ospita Marco Olmetti di “Pepenero”; l’ 11 febbraio Claudio Bianchi de “I Ghibellini” ospita Giuseppe Sisillo de “L’Amandolo”, il 17 febbraio Barbara Guarnieri di “Gustavino” ospita Luigi Muti di “Vento in Poppa”; il 25 febbraio Claudio Catalani de il “Pesce Rosso” ospita Mirko Lanari del “Belmare”, il 3 marzo Luca Cai de “Il magazzino” ospita Amos Rota di “Emanuel”; il 9 marzo Silvia Miniera della “Sosta del Rossellino” ospita Danilo Ferrara di “Capo Nord”.
Il ciclo di serate dedicate all’Elba si chiuderà il 17 marzo alle ore 15,30 all’Accademia dei Georgofili con il convegno: "Vino in anfora fra ricerca archeologica e produzione". Fin dall’antichità, infatti, il vino è stato un elemento molto importate per lo sviluppo dell’Isola. Tra i relatori ci sarà Franco Cambi, Professore di Metodologia della ricerca archeologica dell’Università di Siena che ha condotto, in collaborazione con l’Associazione “Aithale - Terra mare e uomini dell’Arcipelago Toscano”, gli scavi nella zona del Parco Archeologico della Villa Romana delle Grotte dove sono state ritrovate antiche anfore vinarie dell’epoca romana.
Un viaggio enogastronomico non di sola andata, il ritorno è previsto per il periodo che va da aprile ad ottobre quando i cuochi fiorentini saranno invitati a ricambiare la visita.
“Iniziative come queste – afferma l’assessore al Turismo della Regione Toscana Stefano Ciuoffo – sono il tentativo di valorizzare sempre di più l’Elba e l’arcipelago toscano facendone conoscere uno degli aspetti peculiari, anche se forse meno noti, di sicuro appeal per il turista come l’enogastronomia. Il turista vuole vivere esperienze autentiche, personalizzate, tangibili, memorabili e condivisibili. E per immergersi nell’ambiente che visita la cucina è senz’altro elemento fondamentale. Dobbiamo quindi trasmettere storie, emozioni, sapori… e fare dello story-telling elemento di comunicazione turistica 2.0, insomma, per far sì che i turisti visitino un luogo, se ne innamorino e tornino. Come ho avuto modo di dire a Portoferraio quando ho incontrato le istituzioni e le categorie elbane a dicembre, l’isola ha ancora delle potenzialità inespresse e come Regione ci impegneremo a comunicarle e a svilupparle”
ElbaTaste è un consorzio costituito per promuovere e valorizzare i prodotti enogastronomici dell’Isola d’Elba e delle isole dell’Arcipelago Toscano che mantengono i legami con il territorio e la cultura delle persone che li producono e che li hanno prodotti nel tempo. ElbaTaste è una rete di piccoli produttori e ristoratori di tutta l’Isola d’Elba che fanno della qualità dei prodotti e della promozione della cultura del cibo locale un punto di forza delle loro attività. Il Consorzio è un punto di incontro tra chi produce il vino con chi produce la palamita o i dolci, chi utilizza questi prodotti nella ristorazione attraverso la riproposizione di ricette locali, con chi li vende. ElbaTaste vuole diventare un marchio riconoscibile della qualità agroalimentare dell’Isola d’Elba attraverso l’adozione di disciplinari che rendano trasparente le materie prime utilizzate e i processi di lavorazione. Elba Taste vuole accompagnare le persone a far conoscere i produttori, ad assaggiare i prodotti e a fare esperienze di gusto sia raccontando la loro storia e il legame con il territorio sia proponendo iniziative di degustazione.
All’Elba oggi si producono circa un milione di bottiglie di vino con 18 aziende agricole che fanno parte del consorzio Elba DOC, abbiamo l’Aleatico Passito dell’Elba unica DOCG in Toscana, abbiamo lo sviluppo della produzione del pesce in conserva con il prodotto di eccellenza della Palamita, presidio Slow Food, c’è un incremento della produzione dell’olio extravergine d’oliva che produce una DOP, c’è lo sviluppo delle produzioni orticole e dell’artigianato dolciario. E’ in costante aumento il numero di ristoranti che utilizzano prodotti locali e propongono piatti della tradizione che mantengono un legame con la cultura del territorio. Attualmente l’enogastronomia elbana sta vivendo un momento di particolare vivacità per l’impegno di quei produttori e di quei ristoratori che fanno della qualità e del legame con il territorio e la cultura locale un elemento strategico del loro lavoro.