Contro la nota sindacale del Dap da cui si evince l’intenzione dell’Amministrazione di chiudere le basi navali della Polizia Penitenziaria, questa O.S. esprime tutta la propria contrarietà ed annuncia forti battaglie al fine di difendere, oltre al prestigio che questa specializzazione rappresenta per il nostro Corpo, l’importanza che essa riveste per colleghi ed i cittadini dell’Isola d’Elba.
L’inspiegabile proposito di salvaguardare le sole basi navali di Venezia e Livorno cozza contro la realtà penitenziaria di Porto Azzurro, un istituto di circa 400 detenuti di media sicurezza a cui deve essere garantito il collegamento con la terra ferma, specie nell’orario compreso tra le h. 22.00 e le h.06.00, intervallo nel quale sono sospesi tutti i collegamenti con Piombino.
Non può sottacersi, inoltre, l’importante funzione che questo presidio navale svolge nei confronti dell’Isola di Pianosa, ove sono presenti circa 30 detenuti in art. 21 OP e 5 colleghi, ai quali le navette elbane garantiscono il prelevamento in caso si malore o infortunio, nonché il trasporto di carburante e delle Autorità in visita. E’ quanto viene dichiarato dal Segretario Generale del sindacato di polizia penitenziaria S.PP. Dott. Aldo DI GIACOMO che continua: “rammentiamo all’Amministrazione che, in base all’accordo intercorso tra l’istituto di Porto Azzurro e le Organizzazioni Sindacali il 10 dicembre scorso, vengono garantiti tre collegamenti a settimana tra l’Isola d’Elba e l’Isola di Pianosa. La base penitenziaria elbana, pertanto, è diventata garante del diritto per questa comunità, in quanto garantisce assistenza sanitaria ad una terra priva delle relative strutture e compiti di sicurezza in quanto garantisce il controllo costiero di tutta l’isola. Dunque, oltre a rappresentare un supporto operativo logistico a garanzia dell’ordine e della sicurezza delle strutture penitenziarie, il servizio navale dell’Isola d’Elba costituisce un presidio di legalità per l’intera cittadinanza dell’Arcipelago Toscano”.