Presente anche Anna Maria Caizzi Mibelli, ultranovantenne, alla cerimonia autogestita del 25 aprile. Eccola ritratta nella foto a cantare insieme agli altri, accompagnata dalla figlia Carla, E' stata una partigiana, che insieme ad altre donne di Portoferraio, dopo l'armistizio dell'8 settembre del 43 e il terribile bombardamento di Portoferraio, fece da vedetta e con le altre salvò molti uomini dalla deportazione o peggio.
"Militari italiani riuscirono a fuggire alla cattura tedesca, rifugiandosi a Forte Stella, dopo l'8 settembre e l'invasione tedesca dell'isola- ha raccontato Caizzi a chi aveva vicino, mentre tutti attendevano il canto di Bella Ciao e l'inno di Mameli- Noi donne scoprimmo dei tombini dai quali si accedeva a piccole stanze sotterranee delle fortezze medicee. A rischio di essere scoperte ci si prestava ad aiutarli. Si vigilava e si avvertivano i ragazzi, quando arrivavano le pattuglie tedesche e loro a quel punto entravano nei tombini diventando invisibili. Facevamo da vedette e quando se ne erano andati i tedeschi della ronda si avvertivano di nuovo e si facevano uscire. Stavano tanto stetti come sardine in quei sotterranei che quasi asfissiavano. Poi sempre di nascosto, ogni tanto, di portava loro qualcosa da mangiare. Una bella giornata questa che è stata organizzata, non si era mai vista tanta gente a festeggiare la libertà che conquistammo in quegli anni. Non si può non festeggiare il 25 aprile”.