Ho letto con sconforto su ElbaReport la lettera di una madre di un alunno di 2 media di Portoferraio (“I Motivi del No alla Settimana Corta”) che descriveva la classe del suo figliolo con un clima caratterizzato da “...richiami, rapporti, sospensioni, impossibilità a svolgere lezioni, bullismo, poco rispetto fra pari e verso alcuni docenti, lancio di oggetti nella ricreazione... “e successivamente si domandava a proposito del recente varo della settimana corta...”vogliamo allungare a sei ore quest'agonia ?...”.
Cara signora sono d'accordo con lei quando dice che“ essere genitori è molto difficile”, ma mi permetta di aggiungere qualche considerazione di riflesso alla sua situazione: è difficile anche essere un insegnante ed un educatore, “lasciare un segno e tirar fuori il meglio” da ogni alunno. Molto più semplice è “fare il docente” che riduttivamente consiste nell’ istruire, ammaestrare, dettare appunti, interrogare, mettere voti e fare rapporti disciplinari.
La riforma recente ha catapultato nella scuola alcune improbabili figure di insegnanti che hanno difficoltà evidenti di gestione della classe. Anzi la loro inadeguatezza e spesso parte integrante delle problematiche di condotta degli alunni.
Per questa classe terza di alunni impegnativi uniamoci fra operatori socio-sanitari, docenti e famiglie per un Patto Educativo che impegni per l’anno prossimo tutti a dare il meglio di noi stessi, affinchè questi ragazzi recuperino l'andare a scuola e lo stare insieme come un valore fondamentale per imparare e crescere.
Ho letto con sconforto su ElbaReport i motivi del NO (del neoformato Comitato dei Genitori): una rassegna pretestuosa sulle controindicazioni alle sei ore di lezione giornaliere ed un elenco tendenzioso del percorso istituzionale che ha portato l’Istituto Scolastico alla decisione del SI.
Allora partiamo da un punto fermo. Questa decisione è stata presa a maggioranza ed al termine di un percorso istituzionale formalmente corretto da parte del Comprensivo ed è quindi da rispettare! A memoria vorrei ricordare, proprio perché qualcuno del comitato cita a mio parere a sproposito, che le famiglie si sono già espresse a maggioranza (65 % di SI) qualche anno fa, in una consultazione “farsa” dove era stato posto come vincolo assai poco democratico un quorum del 75 % (!!!) . Recentemente anche l’istituto di Campo dell’Elba ha votato per la settimana corta con le famiglie favorevoli al 90%! Sulla rete si possono facilmente rintracciare tantissimi risultati favorevoli alla settimana corta alle scuole medie.
Come dato statistico la settimana corta trova la maggioranza (2/3) dei docenti e delle famiglie favorevoli. Questo fenomeno resta da capire meglio e temo che in un’ analisi più approfondita si scoprirebbero motivazioni personalistiche ed egoistiche, sia da parte dei genitori che dai docenti, nella scelta del Si ed anche in quella del NO. L'interesse comune per l'educazione degli alunni è residuale, tranne per coloro (una maggioranza di insegnati e di famiglie) che sicuramente continueranno a fare il meglio del proprio dovere a prescindere dell'orario delle lezioni. Personalmente credo che la soluzione 8-14 su 5 gg. sia quella più “acciaccata”, molto criticata sulla rete dove si possono trovare POF di altre realtà scolastiche con soluzioni ben articolate con ore-lezione di 55 e di 50 min., con opportunità seminariali molto stimolanti e motivanti per recuperare le ore di scuola e di docenza che verrebbero a mancare a fine anno scolastico. Per essere propositivi, l'Istituto Comprensivo stesso potrebbe nominare alcune fra le sue persone migliori e più motivate (insegnati e rappresentanti dei genitori) per costituire un gruppo operativo al fine di formulare almeno due proposte didattiche di settimana corta per migliorare quella attuale, magari già dal prossimo anno. Andiamo oltre l'impietoso reportage e le polemiche genitoriali sulla mensa, sull'attenzione che cala all'ultima ora, sui compiti a casa, sulla pratica dello sport e sugli studenti pendolari.
Vorrei concludere come genitore. Ho un figlio che frequenterà la seconda classe musicale ed all’atto della scelta dell’indirizzo sapevo che questo avrebbe comportato almeno un rientro scolastico in più ed almeno due/tre impegni scolastici aggiuntivi in giornate (e serate) per gemellaggi e concerti di fine anno. E’ molto impegnato nello sport (tre allenamenti pomeridiani ed almeno due fine settimana al mese deve affrontare una trasferta in continente). Inoltre dovrà recuperare qualche lacuna in alcune materie. Ho già spiegato a mio figlio che il prossimo sarà un anno scolastico impegnativo come quello appena trascorso e con un rientro in più. A prescindere dell’orario scolastico capiterà di dovere studiare dopo cena e magari che l’indomani vada a scuola senza qualche esercizio e/o impreparato, proprio perché non ha avuto il tempo di studiare ed approfondire. Gli insegnati capiranno ed affronteranno i problemi personali degli alunni e quelli della loro classe con proposte didattiche, mentre i “presunti docenti” invece metteranno un 4 nel registro che farà media e magari un rapporto disciplinare per chi protesta inascoltato nelle sue motivazioni; quest’ultimi, quelli che definisco…”docenti per caso e turisti nel loro lavoro”, sono solamente una minoranza e spesso sono anche ignari ed inconsapevoli di violare con il loro agire diseducativo almeno una dozzina di circolari e di leggi scolastiche.
Claudio Coscarella, genitore e neuropsichiatra infantile