Alla domanda «cosa direbbe oggi Lorenzo se fosse qui?», del giornalista Paolo Chillè, il padre Aldo Appiani ha risposto: «Era una persona che aveva un’intrinseca idea del diritto, dello stare insieme, del vivere civile. Lorenzo aveva un istinto particolare alla correttezza di comportamento nei confronti altrui. Era un idealista. Il libro per lui aveva il significato dell’attività del pensiero che trascende la parte bassa degli istinti umani, quella che sfocia nella violenza». Martedì sera il padre del giovane avvocato scomparso ha inaugurato l’edizione 2016 dell’Elbabook Festival con la cerimonia di premiazione dedicata al figlio. Ad aggiudicarsi la prima edizione del Premio “Lorenzo Claris Appiani” per la migliore traduzione dall’arabo all’italiano, che ha visto testimoni i sindaci di Rio nell’Elba, Rio Marina e Portoferraio, sono state le traduttrici Ramona Ciucani e Barbara Teresi, rispettivamente con i titoli Il giocatore d’azzardo (Mesogea) di Mahmud Darwish, e Frankenstein a Baghdad di Ahmed Saadawi (e/o). La stretta di mano tra il docente Akeel Almarai dell’Università per Stranieri di Siena, istituzione che ha presieduto e seguito passo passo il bando, e Appiani dimostra l’impegno della famiglia elbana in termini di cultura, oltre alla volontà di non lasciare che i contenuti trasportati sull’Isola d’Elba si esauriscano in soli quattro giorni.
«Penso che i libri siano il pane nell’inverno dello spirito – conclude Aldo Appiani, padre di Lorenzo – quest’inverno non è appannaggio di varie epoche storiche o periodi della propria vita. È sempre presente in noi e durante tutta la nostra storia, e cambia apparenza. Oggi lo si può presentare come giustificazione alla violenza, come abitudine al male, come rifiuto della comprensione e della soluzione dei problemi. Quindi il libro pone la libera circolazione delle idee, la ricerca della conoscenza e la tolleranza della diversità. Io sono felice per questo che il nome di mio figlio sia associato a questa iniziativa letteraria».
Il sottotitolo della seconda estate all’insegna dei libri è Lasciare una traccia, che prosegue domani, giovedì 28, con un programma altrettanto vario. Si comincia sempre di mattina insieme ai più piccoli, che saranno impegnati “Alla scoperta dei fondali marini”. La biologa marina Chiara Luciani li farà giocare dalle 10, nella Casa del Parco “Franco Franchini”, intorno alle meraviglie che nascondono i fondali tirrenici.
Alle 19, a ridosso del tramonto, la Terrazza del Barcocaio si affaccerà su una questione tutta italiana: il futuro della Siae e la tutela di chi scrive. “Diritto d’autore e nuove configurazioni dell’editoria indipendente” sarà il centro della tavola rotonda a cui siederanno il docente Roberto Caso dell’Università di Trento, Simone Aliprandi, fondatore di Copyleft-Italia e l’editore Paolo Primavera, che si divide tra Ortona e Santiago del Cile. A moderare sarà Mario Sileo, responsabile dell’unica casa editrice digitale di matrice istituzionale: ComunEbook è un progetto che il Comune di Ferrara realizza insieme agli studenti del Liceo scientifico “A. Roiti”.
Alle 20.30, l’aperitivo con l’editore Persephone si concluderà in piazza Matteotti con un reading musicale. Sarà un momento dal gusto tanto autoctono quanto inatteso. Le liriche scelte per l’occasione si addentrano nella natura dell’Elba, interpretata dalla sensibilità di chi ha sviluppato un rapporto tanto con le sue fitte radure quanto con le sue asperità. La lettura dei versi di Marinella Da Roit, Gioia Bianchi, Marco Buttafuoco, Carlo Murzi e Rosario Monti sarà accompagnata dalle chitarre di Francesco Saverio Porciello e Alessandra Emprin Gilardini. L’eco dei testi nella notte elbana smuove un’onda emozionale che arriva intatta sino al compimento dello spettacolo, come il Tirreno s’infrange sulle coste dell’isola. Gli animi scrivono e lei sola n’è l’ispiratrice. Il reading è in sé un laboratorio riproposto ogni estate, di località in località, per ispirare i visitatori che sostano per qualche giorno, sperando portino con loro un’immagine del luogo e cedano in cambio il loro punto di vista.
Infine la terza serata del festival più culturale dell’isola sarà dedicata allo svago. Alle 22, al Teatro Garibaldi andrà in scena lo spettacolo The Ravishing Ballad della Compagnia Kublakan, con la regia di Elisabetta Bianca. A seguire, invece, piazza Matteotti accoglierà ancora una volta la coppia di giocolieri che sta scatenando i bimbi di tutti i campi estivi dell’Elba, i Metà e Mavà.