E anche Dante se ne è andato. In un altro mondo, in Cielo, magari in Paradiso. Ma Dante non ha mai creduto nell'aldilà, figuriamoci nel Paradiso.
Dante si è spento nel giorno di Santa Chiara lontano dal suo paese, ma con l'ultimo pensiero rivolto proprio alla sua amata Marciana Marina, invocata prima di spirare.
Eccellente professore di arte nelle scuole medie, Dante ha insegnato a intere generazioni di Marinesi.
Ci piace ricordarlo docente, pittore, poeta, ma soprattutto amico di tanti e amato dai più, schietto e leale, anarchico e ateo, talvolta irriverente ma sempre con simpatia e senza volgarità.
Ciao, Dante. In noi vivrà il tuo caro ricordo, alle future generazioni rimarranno le tue belle e profonde poesie.
Il vecchio limone*
Già da ier sera t'eran pronti al lato
la vanga, l'ascia, l'erpice, il piccone,
pronti per te, vetusto mio limone,
che più di settant'anni hai vegetato.
Io, bimbo, qui nell'orto soleggiato,
ti vidi rigoglioso, od in tenzone
coi forti vènti diacci d'aquilone
scagliare i rami al ciel ottenebrato.
Molti anni sono scorsi ed è già morta
la cara gente mia, che conoscesti
prima di me; non vedi, tutto muore!
Ed io ti seguirò, ciò mi conforta;
ma mentre batto l'ascia sui tuoi cesti,
un agro sento in gola, e più nel cuore.
*Dante Casabruna, Elegie elbane. Ed. Nuova Fortezza 1996