Non è facile “digerire” lo scarso interesse che l'isola mostra per la sua statua “L'Intrepido cavatore”. E allora Giorgio Faggioni cambia tattica. Si distrae da cattivi pensieri preparando un dono al suo paese, Capoliveri, proiettato all'ormai vicina Festa dell'Uva. Offrirà alla Pro Loco un quadro di 2 metri sulla vendemmia di 100 anni fa.
Il maturo artista, classe 1931, pittore e scultore, a maggio è tornato dall'Australia, dove è emigrato 67 ani fa, portando con sé l'opera bronzea del cavatore, simbolo del lavoro secolare nella cave e nelle miniere isolane. L'opera però non ha trovato ancora posto in una bella piazza. Poche, infatti, le risposte valide per Faggioni, pronto anche a riportarla nel paese dei canguri.
“Probabilmente la mia arte non piace; - commenta, lui che ha opere anche alla National Gallery of Australia - intanto donerò al mio paese, una mia rappresentazione della vendemmia del 1916, quella dei terribili anni della prima guerra mondiale”.
Il monumento che gli sta a cuore lo ha presentato, nel borgo collinare, i primi di settembre, ma nessun sindaco è intervenuto. Ora qualcuno, che va controcorrente, prova ad aiutarlo, lanciando una petizione in suo favore e potrebbe nascere anche una sottoscrizione popolare per comprare l'opera del Faggioni. “Un documento è stato mandato a tutti i sindaci- dice l'artista- grazie all'avvocato Romano Figaia ed altri, che ringrazio. C'è da far capire l'importanza del lavoro che ho realizzato. Se però non matureranno soluzioni positive, non potrò far altro che riportare la statua a Canberra, da dove l'ho spedita con oltre 3000 euro di spese”.
Ma Luca Simoni, sindaco di Porto Azzurro, crea una speranza e prova a sostenere il Faggioni. "Porterò la questione alla conferenza dei sindaci. Penso che si possa trovare una soluzione. La statua del cavatore lo merita".