Riceviamo da Nunzio Marotti, Garante per i Diritti dei Detenuti, la segnalazione delle parole di ringraziamento del direttore della Caritas italiana ai detenuti della Casa di reclusione di Porto Azzurro. (Il testo è apparso su Toscana Oggi il 9 ottobre 2016)
"Carissimi, dopo la pubblicazione della notizia per la colletta di solidarietà effettuata in carcere a Porto Azzurro, personalmente ho fatto recapitare a Caritas Italiana la notizia attraverso una breve lettera. Il direttore di Caritas ci ha risposto con due brevi lettere una indirizzata a noi e agli operatori, cappellano compreso ed una rivolta proprio ai detenuti.
Se pensate di poterne condividere con i lettori, ve le inviamo volentieri.
Un fraterno saluto"
Leonello Ridi, direttore della Caritas diocesana
Pubblichiamo le due lettere a firma del direttore della Caritas italiana don Francesco Soddu, iniziando da quella indirizzata al direttore della Caritas della nostra diocesi:
"Gentile direttore, abbiamo accolto la solidarietà degli amici ristretti come un segno di fraternità e condivisione. Mi piace sottolineare che il gesto esprime la volontà di lasciarsi “provocare” da una situazione di dolore e che l’esperienza dell’associazione Dialogo, che opera nell’ambito della Caritas diocesana, mostra come i percorsi di ascolto della Parola e di riconciliazione portano i frutti di carità e come la solidarietà vissuta è l’inizio di una riconciliazione con Dio e con la comunità. Amicizia, fraternità e misericordia che costruiscono futuro e speranza. Un grazie anche al cappellano, don Francesco Guarguaglini, e a te per il lavoro che svolgi nella tua Caritas diocesana e ricordando il lavoro svolto in passato nel coordinamento emergenze".
Ancora più importante la lettera ai detenuti della casa di reclusione di Porto Azzurro: "Carissimi amici, abbiamo gradito il vostro pensiero e sentiamo il bisogno di ringraziarvi per il gesto di solidarietà per i fratelli colpiti dal terremoto del 24 agosto 2016 nel centro Italia. Il vostro dono indica sensibilità, vicinanza e prossimità. Impegneremo la vostra offerta per alleviare e consolare il dolore e costruiremo un’opera segno che farà ripartire la quotidianità di chi ha visto distrutte non solo le cose, ma i sacrifici di una vita e che attende il risorgere di una comunità capace di costruire futuro. A voi auguriamo un futuro di libertà e responsabilità nel perseguire il bene comune per costruire una società fondata sulla solidarietà. Cordiali saluti".