Un gruppo di ragazze e ragazzi che, dentro lo scavo, malgrado la pioggia che comincia a farsi sentire, picconano, puliscono, accarezzano quel che emerge, liberandolo dalla terra che lo imprigiona; una giovane archeologa e un docente universitario che dedicano loro il tempo di una mattinata uggiosa, comunque rallegrata dall’incomparabile visione della rada di Portoferraio sullo sfondo; i pannelli colorati che spiegano la villa rustica precedente quella delle Grotte; il disegno del delfino, che tenta di salvare il fanciullo Hermia, impresso sui dolia: firma, marchio di fabbrica e emblema di nostalgia per la sua terra di uno schiavo greco divenuto produttore di vino elbano.
Sono soprattutto queste le immagini che non dimenticheranno gli studenti di due terze e di una seconda dell’ITCG Cerboni di Portoferraio, che martedì 11 ottobre, accompagnati dalle loro docenti di italiano e di storia, hanno fatto visita al team di Aethale, diretto dal professor Franco Cambi, al suo quinto anno di lavoro archeologico nella tenuta della famiglia Gasparri.
Un’esperienza che si inserisce nel progetto di una conoscenza non superficiale del territorio elbano e del suo ricchissimo passato, nella speranza che tutto questo contribuisca a farli diventare adulti consapevoli della realtà che li circonda e sensibili ai beni paesaggistici e culturali da tutelare.