Sabato 29 ottobre 2016 all’Enoteca della Fortezza di Portoferraio si è tenuta la presentazione del progetto COOKING FOR FREEDOM, che nasce dall’esperienza del precedente progetto “TASTE OF FREEDOM” e dall’esigenza di dare un seguito alle riflessioni che ne sono scaturite.
Il progetto rientra nell’ambito del programma dell’Unione Europea “Erasmus +” e si svolgerà in collaborazione con partner esteri quali la Lituania, la Turchia ed il Portogallo attraverso lo scambio reciproco delle esperienze maturate nei rispettivi territori.
E’ un presupposto fondamentale di COOKING FOR FREEDOM offrire al detenuto la reale possibilità di una reintegrazione sociale ed economica, fornendo occasioni di lavoro nel settore gastronomico e della ristorazione che siano il più possibile vicine a quelle che potranno trovare a fine pena.
Per il nostro territorio, dove tanta importanza ha il settore della ristorazione connesso alla vocazione turistica, l’obbiettivo è di far nascere, attraverso la collaborazione tra istituzioni pubbliche, associazioni a scopo sociale e soggetti privati presenti sul territorio, un efficace e stabile sistema di formazione, rivolto ai detenuti, nel settore alberghiero, gastronomico e della ristorazione.
Dopo la presentazione da parte del sociologo Guido Ricci di LINC (Lavorare insieme in Comunità) il progetto è stato illustrato dai responsabili delle istituzioni ed associazioni coinvolte nel partenariato:
Veronica Cornaggia, Presidente della Cooperativa sociale Beniamino; Carlo Eugeni, intervenuto per Slow Food Isola d’Elba; Chiara Babetto, dell’Associazione Antigone; Giorgio Fazio, Preside dell’Istituto Foresi-Brignetti, Francesco D’Anselmo, Direttore dell’Istituto di pena di Porto Azzurro.
E’ stato ribadita la necessità di “fare rete”, in una collaborazione che valorizzi e sfrutti la sinergia tra le risorse del territorio per favorirne la crescita sociale ed economica, portando l’esempio dell’inserimento lavorativo di due detenuti del carcere di Porto Azzurro all’Enoteca della Fortezza; è stato sottolineato che l’istituto di pena deve mantenere forti legami col territorio, e che l’inserimento del detenuto nel tessuto socio-economico territoriale è un obbiettivo importante per tutti, ed irrinunciabile sotto ogni punto di vista.
Il convegno si è concluso, per restare in tema, con un buffet di piatti tipici ed ottimo vino elbano offerto dall’Enoteca della Fortezza.