Il Movimento 5 Stelle, basandosi sul rapporto “Isole 100% rinnovabili” di Legambiente, aveva presentato in Consiglio regionale della Toscana una mozione per chiedere piano regionale per l’autonomia energetica da fonti rinnovabili dell’Arcipelago Toscano. La proposta è stata respinta con i voti di PD e Lega Nord e Giacomo Giannarelli, consigliere regionale M5S e vicepresidente della Commissione ambiente e Territorio e primo firmatario dell’atto, ha commentato così il risultato del voto: «Il PD si conferma incapace di futuro in materia energetica, seguito dagli altri partiti in consiglio. Con questo atto chiedevamo di sposare un indirizzo importante, in linea col nostro programma di governo: l’autonomia energetica 100% da fonti rinnovabili per i cittadini del nostro arcipelago toscano. Lo hanno già fatto situazioni simili alla nostra Elba come l’isola El Hierro in Spagna o Pellworm in Germania, “clone” del Giglio; un modo anche per risolvere le croniche deficienze energetiche dell’arcipelago, dipendente da gasolio e biodiesel, e rispondere alle emergenze che periodicamente lo segnano a causa, non da ultimo lo sversamento di 4500 litri di idrocarburi a Gorgona. Purtroppo i cittadini dell’arcipelago toscano dovranno aspettare di vederci al governo per ritrovare un Piano energetico regionale dove nero su bianco si legga che la Regione Toscana vuole l’autonomia energetica da fonti rinnovabili per le sue isole».
Umberto Mazzantini, responsabile nazionale Isole minori di Legambiente, dichiara «Dispiace che il PD si sia rimangiato impegni per le isole 100% rinnovabili presi anche da precedenti amministrazioni regionali e dalla passata amministrazione della Provincia di Livorno ed anche dalla Comunità Montana dell’Elba e Capraia al tempo dell’amministrazione di centro-sinistra. Evidentemente si trattava di semplice propaganda. Colpisce il fatto che Il PD, che a livello nazionale abbia esponenti ben più avanzati sul fronte della green economy, abbia fatto un passo indietro, ritenendo probabilmente impossibile quel che molte isole hanno già fatto e molti piccoli Stati insulari si apprestano a fare, magari con la tecnologia e l’aiuto finanziario dell’Italia. Se si crede davvero nella green economy e nella possibilità di uscire dalla schiavitù del petrolio, i posti migliori per cominciare a farlo sono, nel mondo come in Italia, le piccole isole. Resta da capire a chi si ispirano i consiglieri regionali PD, che così si sono trovati nella scomoda compagnia con i negazionisti climatici della Lega Nord. Infatti, i Socialisti e Democratici europei e molti esponenti nazionali del PD considerano non adeguati alle necessità a e al rischio di catastrofe climatica globale gli impegni presi dall’Unione europea, contro i quali ha votato la Lega Nord».
Secondo Mazzantini «Non sorprendono invece le rozze, disinformate e retrograde dichiarazioni della Consigliera regionale della Lega Nord Elisa Montemagni, che crede sia impossibile fare quel che è possibilissimo e che la Comunità internazionale ha dichiarato necessario alla Conferenza delle parti climatica dell’Onu ce si è tenta a novembre a Marrakech. Straparlando in Consiglio regionale di pace nel mondo, dimostrando una sconsolante disinformazione energetica, evidentemente la Montemagni ha cercato di fare il verso al negazionismo climatico di Trump, ma con il solo risultato di sembrare ancora più retrograda dell’originale».