Ero a Firenze, nel mio studio all'Università, in un giorno della fine di Maggio del 1997 quando trillò il telefono: "Sono Gualtiero Bassetti, il Vescovo..."
Da un paio di mesi ero stato nominato alla presidenza del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e in tale veste avevo partecipato al Convegno di studi su Pianosa: passato, presente, futuro, organizzato dalla Casa di Reclusione, dal Comune di Campo e dal Centro Scientifico e Didattico Elbano, a metà maggio.
Parlammo di varie cose, ma in particolare parlammo di Pianosa. Il Vescovo era stato a Pianosa fino dall'inizio della sua missione nella Diocesi; era andato nella diramazione Agrippa dove i detenuti del 41 bis scontavano la pena; aveva parlato con loro attraverso lo spioncino della cella portando dialogo e conforto. Parlammo delle Catacombe e della vocazione cristiana dell'Isola; il suo degradato presente e la grande sfida per il suo futuro. Parlammo del Parco, che ancora doveva muovere il primo passo cercando di vincere le paure e le perplessità, e allora lanciò l'idea: "Per il prossimo anno, con la bella stagione, organizziamo una visita della Conferenza Episcopale Toscana all'Elba, Pianosa e Montecristo". E fu così che il 3 maggio del 1998 i Vescovi Toscani guidati dal Cardinale Piovanelli salirono alla Grotta del Santo, e due giorni dopo celebrarono Messa a Pianosa, dove, grazie al Vescovo Gualtiero le Catacombe erano state bonificate e rese visitabili.
"Questa Isola da più di un secolo, anche se come carcere, ha avuto un ruolo di educazione e formazione. Questa vocazione pedagogica non può essere elusa...non si potrà mai fare, non si dovrà mai fare del turismo selvaggio", dichiarò alla stampa il neo Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, in un tempo in cui emergevano ancora, gli appetiti su Pianosa e le sue strane e fantasiose valorizzazioni.
Buon lavoro Vescovo Gualtiero e grazie per il Tuo operato e la Tua amicizia
Beppe Tanelli