Può il recupero di un prodotto della terra diventare un elemento qualificante nella valorizzazione di un territorio?
E’ quanto è successo con la Cipolla di Patresi grazie alla collaborazione fra Vincenzo Anselmi (e la sua mamma) che hanno messo a disposizione i semi, e il prof. Agostino Stefani dell’Università S.Anna di Pisa che li ha riprodotti e distribuiti ad alcuni agricoltori per la produzione. Così il recupero di questo ortaggio ha dato l’occasione di parlare di una parte importante dell’Isola, delle sue tradizioni, delle persone che sono testimonianza del passato e di un presente che posa le sue basi sulla loro sapienza artigiana.
Domenica scorsa nell’ambito della giornata conclusiva della mostra di fotografie di Roberto Ridi su la Cipolla di Patresi, organizzata dal Ramadoro Wood Festival presso il Circolo Il Libeccio de La Zanca, ElbaTaste ha organizzato una degustazione per valorizzare le caratteristiche de la riscoperta Cipolla di Patresi.
Presentazione di Tiziana Pisani e introduzione storico/gastronomica di Alvaro Claudi e poi degustazione della schiaccia preparata con farine di grani antiche e cipolla di Gabriele Messina di Elba Magna, i formaggi di capra di Vincenzo Bono di Terra&Cuore accompagnata dalla confettura di Cipolle di Patresi preparata da Armando in PortoAzzurro, i totani con le cipolle e tonnina con le cipolle preparati da Martina e Vincenzo Anselmi, il tutto accompagnato con un Vermentino di Guido Allori e un Rosato Terre del Granito.
Queste piccole iniziative legate profondamente alla cultura locale sono in grado di ricostruire relazioni fra soggetti differenti con l’obiettivo di proporre qualcosa di autentico e di genuino a chi visita e ama questa Isola.
Valter Giuliani