Nativo -1974- e abitante dell'Appennino tra Modena e Reggio, lo scrittore 'lombardo' Sandro Campani (com'è noto, 'lombardi' erano all'Elba chiamati gli immigrati emiliani che nei primi decenni del '900 erano mano d'opera agricola) sarà domenica 10 settembre alle ore 18.30, alla Libreria Stregata di Portoferraio (in via Carducci 164).
ll suo ultimo libro, per i tipi della Einaudi, arriva dopo 'È dolcissimo non appartenerti piú' (Playground 2005), 'Nel paese del Magnano' (Italic Pequod 2010) e 'La terra nera' (Rizzoli 2013).
Presentato da Cinzia Salomoni, l'autore de 'Il giro del miele' ci pare inserirsi di diritto in quel gruppo di 'scrittori dell'Appennino e dintorni' quali Ermanno Cavazzoni e Gianni Celati, Cornia, Nori o anche della coppia Guccini-Macchiavelli di alcune opere, capaci di trovare luoghi, siano essi i paesini arroccati in paesaggi di boschi senza tempo o la 'bassa', nei quali si puo' più facilmente 'toccare la vita'.
"Il mio lavoro faticoso attorno a una storia parte quasi sempre da un luogo che poi, se ho fortuna, comincia ad animarsi di gente, contrapposta o conforme al suo spirito", dice l'autore su illibraio.it
SCHEDA
Il giro del miele è un libro molto intimo: in un paesino non meglio definito dell’Appenino emiliano, due uomini, il vecchio Giampiero e il giovane Davide, trascorrono un’intera notte a parlare, in casa di Giampiero, illuminata e riscaldata dal fuoco, bevendo grappa. Sulla bottiglia incidono una tacca: fino qui e non oltre. Dopo smetteranno. Di parlare e di bere. Erano anni che non lo facevano, dopo tanti rancori, incomprensioni, avvenimenti che li hanno cambiati. All’alba, tutto finirà. E’ una sorta di duello notturno all’ultima parola, all’ultima confessione, fra i due personaggi (il ragazzotto semplice che, spinto dalle circostanze della vita, disperato perché ha perso tutto – il lavoro, con il suo progetto ambizioso dell’apicoltura, l’amore, la moglie che lo ha lasciato, la gioia, conosciuta e perduta – ha lasciato entrare in sé la violenza che non è stato in grado di gestire) e il vecchio aiutante del padre, che del padre ha raccolto l’eredità della falegnameria poi perduta, insieme alla mano, andata bruciata in un incendio terribile).