L’A.D.di Toremar – Achille Onorato – ha risposto alle varie associazioni sulla querelle delle tariffe, in modo stizzito e non esaustivo.-
La nota, in perfetto stile politico/burocratese, non dice assolutamente nulla e non risponde ai vari quesiti posti.-
Prima di controbattere ritengo sia opportuno ricordare alcune notizie e vincoli del contratto di cessione di Toremar a Moby da parte della Regione Toscana:
1.La Regione Toscana è stata, al tempo, la prima e unica Regione ad aver bandito e portato a termine la gara di privatizzazione di una delle società della ex Tirrenia;
2.Se la proprietà di Toremar non è pubblica l’azienda rimane “affidataria” di un servizio pubblico:
3.Per tale servizio la società riceve una sovvenzione pubblica di 13 milioni e 333 mila euro l’anno per i prossimi 12 anni, con un ribasso annuale dell’8%;
4.Sono stati fissati paletti e impegni precisi per l’azienda: agevolazioni per i residenti (e perché non anche per i nativi come fatto in altre regioni ?), sull’abbattimento dell’età media delle navi, ecc.;
5.Le tariffe possono essere riviste annualmente ma gli aumenti non possono superare il tasso d’inflazione.-
L’A.D. di Toremar è rammaricato che si ritenga un ”peccato originale” la privatizzazione: ha ragione, ma per questa privatizzazione il peccato non è originale (cioè punito con il Purgatorio) ma qualcosa di più da punire con l’Inferno.-
Che la privatizzazione sia stata imposta dalla Comunità Economica Europea è un fatto incontrovertibile.- Desta perplessità la velocità con cui la Regione Toscana (prima in assoluto) si sia ”sbarazzata” della Toremar, per creare, di fatto, un quasi monopolio, con la benedizione dell’Antitrust.-
I chiesti aumenti delle tariffe vengono considerarti “molto marginali”: poco più di un euro a passeggero e in media tre per l’auto per la bassa stagione (e per l’alta ?).- Dal dettaglio di un biglietto di questi giorni emerge che il prezzo per passeggero è di euro 5,30 mentre per l’auto è di euro 20,87 (tralascio tasse, diritti, oneri e costi vari per un totale di euro 14,69, che ovviamente non possono essere presi a riferimento per calcolare la percentuale d’aumento).-
Da ciò emerge che l’aumento di un euro per il passeggero è pari ad un incremento del 18,87% mentre i tre euro per l’auto costituiscono un aumento del 14,38%.- Tali aumenti oltre a non essere ”molto marginali” non possono essere applicati perché quelli consentiti contrattualmente non possono superare il tasso d’inflazione che, per il 2012, si attesta a circa il 3%.-
E veniamo al carburante.-
L’A.D. afferma che il costo dello stesso, per la tratta Piombino- Portoferraio o viceversa è di circa 1.000 euro a corsa, quindi, il consumo dichiarato è di circa di una tonnellata perche ad oggi si dice, costi 1.050 euro.-
Da uno studio dell’ing. Giancarlo Bussetti, professionista che ha una lunga esperienza in materia di studi economici, di logistica e di problemi portuali, alla tabella 6, relativa ad un traghetto ro/ro si legge:
- Lunghezza m. 105
- Larghezza m. 17,2
- Pescaggio m. 6,50
- Potenza (Kw)
- Massima 3.300
- Crociera 2,970
- Velocità (nodi) 15
- Consumo crociera (Kg/ora) 520.-
Se vogliamo prendere in esame un altro studio, più favorevole, alla Toremar, si evince che un traghetto di 100/120 metri di lunghezza f.t. può avere una motorizzazione composta da due motori diesel per complessivi 10.000/14.000 cavalli.- Considerati i due motori con un consumo specifico di circa 170 grammi per cavallo/ora e considerando che in realtà serve circa la metà della potenza per maturare una velocità di 16/18 nodi, si ha un consumo di circa 700 Kg/ora.-
Entrambi gli studi indicano comunque un consumo ben lontano dalla tonnellata indicata da Toremar per ogni viaggio di un’ora.-
In un mio precedente intervento avevo richiesto di conoscere, dati di bilancio alla mano, il costo annuale sostenuto dalla società per l’acquisto del carburante, da confrontare con gli introiti derivanti dal solo supplemento dello stesso: invece l’A.D. non ha risposto ed ha “dato i numeri” come il risibile esempio dei 350 passeggeri necessari a coprire il costo del solo carburante per ogni corsa.-
Ed ora le navi. -
Lo sforzo economico nella ristrutturazione delle navi e gli investimenti per il rinnovo della flotta (l’inizio del rinnovo con il Lora Dabundo non mi sembra il massimo) altro non è che un obbligo contrattuale, che non è piovuto dal cielo e che sicuramente è stato valutato e ponderato da Moby in sede di offerta.-
Sulle offerte speciali riguardanti il turismo, sono in trepida (vorrei dire preoccupata) attesa di conoscerle e valutarle-
E’ pacifico che un imprenditore “totalmente privato” abbia l’obbligo della massimizzazione del reddito e quindi di applicare le tariffe che ritiene più opportune, ma Toremar pur essendo di capitale privato è affidataria di un servizio pubblico (con lauto contributo) e quindi deve sottostare a principio diversi.-
Tutte le Associazioni, in primis gli Albergatori, gli Enti locali, gli Elbani tutti - che non possono sentirsi estranei al danno provocato a turismo, per il solo fatto di essere esclusi dagli aumenti perché residenti - dovrebbero mettere in atto azioni di protesta più incisive, bypassando i politici regionali che non mi sembra amino molto lo Scoglio.
Stefano Stefanini