Nella mattina di mercoledì 21 marzo, il grande e freddo atrio della Casa di reclusione di Porto Azzurro si è animato di preghiere e di canti presso l'altare dove ha celebrato la Messa mons. Carlo Ciattini, con don Francesco e don Filippo.
"Oggi – dice un giovane recluso, Valentin, nel salutare e ringraziare il Vescovo anche a nome dei suoi compagni – è una giornata speciale per noi tutti, che ci conforta l'animo e ci fa gioire il cuore. Oggi l'amgelo torna a far rotolare la pietra che pesa sul nostro cuore e ripete: Non abbiate paura... Cristo è risorto!".
E di resurrezione e di redenzione ci parla don Carlo perché, sia pur con fatica e sacrificio, l'uomo pezzo a pezzo si può ricostruire e uscire l'uomo nuovo dall'abisso del peccato per immergersi nell'abisso della misericordia di Dio. Il carcere può essere palestra di bene, se si serve l'altro per ripartire insieme. E se è vero che il carcere è povertà, il Vescovo sottolinea che la povertà spesso crea la solidarietà, mentre la ricchezza produce divisione. Intimi con il Signore lasciamoci prendere per mano e con Lui scopriamo la vera luce e quella libertà interiore, che vince l'egoismo e le minacce di un mondo spesso stravolto dall'ipocrisia e dalla brama di rendere la vita uno spettacolo, uno spettacolo irreale.
Nella preghiera dei fedeli, letta da un detenuto, il pensiero si rivolge alla vita di ogni giorno, ai propri cari lontani, agli operatori penitenziari, mentre comune si eleva il ricordo commosso di Giovanni e di Rinaldo, due compagni che in questi giorni hanno lasciato questa terra: "che Dio li accolga nel suo infinito amore!".
Partecipano alla Messa molti detenuti; alcuni cantano nel coro guidato da Giusy e da Gino che li accompagna con la sua chitarra. Sono presenti gli educatori, dei rappresntanti della Polizia penitenziaria, alcune volontarie della locale associazione "Dialogo", mentre da Piombino sono venuti gli amici della San Vincenzo de' Paoli. Il Direttore, assente per impegni fuori sede, non ha fatto mancare il suo ringraziamento al Vescovo, con l'augurio di una Pasqua serena.
L.B.