E’ aperto al pubblico il Museo numismatico della Zecca di Marciana.
Si trova in via del Giardino all’interno del cosiddetto “palazzo Appiani” – a suo tempo residenza estiva dei Principi di Piombino e luogo in cui si trova una particolare cavità, molto suggestiva, definita dalla memoria storica della popolazione marcianese “Zecca”, cioè luogo ove si batteva moneta.
La realtà è un po’ più articolata, ma comunque in qualche modo confortata dalla “dissertazione“ del numismatico Guidantonio Zanetti il quale nel 1779 asserì che proprio in questo luogo vi era una succursale della principale sede di Piombino, luogo definito “officina della Zecca“ cioè ambiente di conio.
Dal 2015, anche per il rispetto dovuto alla tradizione locale, il Comune di Marciana ha realizzato in questo particolare luogo un museo, aperto al pubblico e con lo scopo principale di divulgare la storia della Zecca dei Principi di Piombino e della loro particolare attività di conio fino al 1699,con riferimento particolare all’attività marcianese.
All’interno del museo si trovano, nelle opportune teche, le collezioni delle monete degli Appiani e dei Ludovisi Buoncompagni assieme alle monete circolanti nel principato e provenienti da Lucca, Pisa, Firenze e Siena.
L’ambizione del museo è quello di implementare lo spazio con altre teche che possano ospitare tutte le monete antiche circolanti nel territorio isolano in modo da far sì che questo ambiente di cultura divenga un punto di riferimento storico locale nel settore numismatico.
Per far sì che il visitatore si possa rendere conto di come avveniva l’attività del “battere moneta”, oltre a pannelli esplicativi sono stati realizzati dei coni che producono monete simboliche con gli stemmi delle famiglie dei principi di Piombino e del Comune di Marciana.
Il museo è aperto ai visitatori nelle mattine di martedi, giovedi, venerdi, domenica dalle ore 10,00 alle ore 13,30, in sintonia con gli altri musei del circuito culturale marianese.
Via del Giardino si raggiunge facilmente da Via della Gogna, seguendo da via S. Agabito in poi tutte le segnalazioni a terra opportunamente posizionate dagli operatori.