Giustamente l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti di Saxa Rubra, e il cdr di Rai sport, interpreti della generale incavolatura degli italiani, hanno duramente attaccato le pay-tv che hanno monopolizzato a caro prezzo le trasmissioni televisive sul calcio, cancellandolo dalla TV in chiaro. Ma i comunicati non bastano. L’Usigrai è in grado di promuovere una efficace azione di protesta in casa propria. Anche perché regna la politica dello struzzo nella stanza dei bottoni a cominciare dal Parlamento. Si ignorano o si fingono di ignorare i disagi di tanta gente per non disturbare i padroni del vapore.
Peraltro, il servizio pubblico della Rai non è una riserva di caccia del fai da te, ma patrimonio di tutti i cittadini che rivendicano il diritto di cronaca sugli eventi del pallone il quale ha una immensa importanza nella cultura popolare del Paese.
Gli utenti pagano il canone non a uso consumo di viale Mazzini e viale Mazzini ha il sacrosanto dovere di rispettare una delle esigenze più sentite dei suoi telespettatori. La Rai ha teste, energie e risorse (il gettito più che raddoppiato con il canone nella bolletta della luce) per spezzare un arrogante monopolio e per rimettere in riga il mondo del calcio, e insomma per adempiere a uno dei suoi principali obblighi di servizio pubblico.
Romano Bartoloni