Nonostante gli attacchi da terra (cinghiali) e dal cielo (piccioni), la vendemmia 2018 delle pregiate uve elbane è in corso da qualche giorno e si preannuncia un anno di grandi qualità per tutte le produzioni.
“Con un anticipo minore rispetto allo scorso anno- ci dice Antonio Arrighi, noto a livello internazionale per la riproposta del vino in anfora- abbiamo cominciato con l'aleatico e il Viognier (con le bucce lasciate a contatto con il vino per alcuni mesi, ndr); poi sarà la volta del vermentino e dei rossi.”
Uve molto belle anche se forse in quantità leggermente inferiore, cosa che, in questi termini, pare non costituire un problema per chi, come Arrighi, ha fatto da anni la scelta di selezionare su ogni pianta non più di due kg di grappoli, equivalente a circa due bottiglie.
Una strada in salita, quella della qualità, con l'incombenza di spese aggiuntive come quelle per le recinzioni anti cinghiali, necessarie in un'isola che la Regione Toscana, subendo la pressione della lobby dei cacciatori, ha di recente giudicato vocata per il vandalico suino.
CR