Inaugurato giovedì 7 febbraio ore 15 presso la centrale di Franciana il nuovo impianto per l’abbattimento del boro nelle acque potabili della Val di Cornia e dell’isola d’Elba. A un anno dall’apertura dell’impianto per l’abbattimento dell’arsenico, Asa ha realizzato quest’opera nell’ambito dell’accordo i programma per gli interventi urgenti finalizzati al miglioramento della qualità dell’acqua potabile del territorio.Un’opera unica al mondo per l’utilizzo sulle acque di falda della tecnologia a resine selettive specifiche per il boro e soprattutto unica per le dimensioni (350 l/s). Da fine dicembre, alla scadenza delle proroghe concesse dalla Comunità europea, le acque della falda escono dalla stazione di Franciana con un contenuto di boro di 0,3 microgrammi/litro, ben al di sotto del limite consentito di 1 microgramma.
Alla presentazione del nuovo impianto sono intervenuti l’assessore regionale all’ambiente Annarita Bramerini, l’assessore all’ambiente del Comune di Piombino Marco Chiarei in rappresentanza anche dei sindaci della Val di Cornia, il presidente di Asa Michele Caturegli con un intervento specifico sulla qualità delle acque della Val di Cornia e sugli interventi previsti per il miglioramento, rappresentanti di Asa, della ditta Zilio costruttrice dell’impianto, il direttore dell’Autorità idrica Toscana e dell’istituto superiore di sanità..
"I nuovi impianti di depurazione del boro e dell’arsenico sono entrati in funzione nei tempi previsti dall'accordo di Programma stipulato tra i Comuni della Val di Cornia ed Elba, l'Autorità Idrica, la Provincia di Livorno e la Regione Toscana per far fronte al superamento delle criticità legate alla qualità delle acque potabili - ha spiegato l’assessore all’ambiente Marco Chiarei - Dalla centrale di Franciana escono valori di concentrazione di boro e arsenico ampiamente al di sotto dei limiti di legge. Confortano anche le prime analisi della ASL fatte, dall'inizio dell'anno, lungo vari punti della rete idrica del Comune di Piombino che attestano valori di boro bassissimi, largamente sotto il limite di 1 mg/l fissato per legge. Le stazioni di prelievo sono: Uscita impianto Franciana, Uscita vasche Campo all'Olmo, Riotorto via delle Scuole e Parco Giochi, Calamoresca, Populonia Stazione, Parco Pavolini, Piazza dabte, Piazza Costituzione, Baratti."
Per raccogliere tutte le acque della Val di Cornia, l’Asa ha dovuto modificare l’impianto ad anello che serve i quattro comuni (Piombino, San Vincenzo, Campiglia e Suvereto) costruendo nuove condotte per 40 km e un costo aggiuntivo di 6 milioni.
“Dopo aver depurato le nostre acque nei tempi imposti dalle norme - ha continuato Chiarei - credo sia opportuno depurare da alcune semplificazioni il dibattito sulla tempestività, opportunità e validità di questi interventi . Per questo riporto solo alcune questioni strettamente oggettive che riguardano in primis la complessità tecnologica degli impianti realizzati, soprattutto per quello dedicato al boro. Tale realizzazione che, come è noto, è unica in Europa, ha dovuto scontare difficoltà tecniche molto impegnative proprio in virtù dell'unicità di detto impianto; va quindi dato atto del grande sforzo ingegneristico ed innovativo di tutte le aziende coinvolte. La risoluzione di questo problema non era affatto semplice e tutt'altro che scontata dal punto di vista tecnico”.
"Ciò che auspico è un nuovo grande impegno di tutti per riportare l'attenzione sulla necessità di un consumo responsabile della risorsa idrica e sull'incentivo all'utilizzo dell'acqua pubblica come bevanda principale nei consumi personali. Uno sforzo a carico di tutti, istituzioni, gestori, attività produttive e singoli cittadini. Nessuno può sottrarsi a questi compiti. Si dovrà lavorare in molte direzioni e purtroppo farlo in presenza di mancanza di risorse economiche nei Comuni. Speriamo comunque di poter fare qualcosa di concreto in questa direzione"