Si terrà giovedì 3 gennaio, alle ore 16:30, presso la Saletta della Gran Guardia, sotto la Porta a Marea Portoferraio, la presentazione del libro di Luca Ferrari, Gli australiani dell’Elba (Persephone Edizioni).
Frutto di un viaggio studio in terra australiana nel 2008, il libro raccoglie le testimonianze degli uomini e delle donne che, a partire dal 1922,in tempi diversi, lasciarono l’Elba per emigrare lontano, alla ricerca di un futuro migliore in un’altra isola, grande come una nazione, ricca di opportunità di lavoro e di vita.
Un’esperienza, quella dell’emigrazione, tutt’altro che semplice, come traspare dai racconti degli elbani e dei loro discendenti, intervistati dal giovane autore: le speranze della partenza, le difficoltà e i sacrifici degli inizi, le contingenze della storia, la necessità di comprendere e imparare una lingua straniera, di integrarsi in una mentalità diversa, in una nuova società, di fare propria una nuova terra.Capocchi, Galli, Ricci, Mibelli, Berti, Cecolini, Vago, Conci e tanti altri.Tutti raccontano il loro vissuto, toccandoci e coinvolgendoci con le loro parole.
Il libro è diviso in due parti. Nella prima, un piccolo excursus ricostruisce storicamente i fatti salienti del fenomeno dell’emigrazione elbana eitaliana,in Australia e nel mondo. Oltre 20mila i nostri connazionali che, nel primo Novecento, partirono alla volta di questa “altra America”; diventeranno più di 200mila nel secondo dopoguerra.
La seconda parte, invece, riserva uno sguardo particolare agli elbani internati, insieme a tanti altri italiani, nei campi di prigionia australiani durante la Seconda guerra mondiale, dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia contro la Gran Bretagna.
Quello di Luca Ferrari è un progetto nato quasi per caso, prima come ricerca personale, poi come tesina scolastica.A 23 anni, ha deciso di trasformare le memorie registrate in libro, consapevole del forte valore culturale e identitario di queste storie, unite tutte da un filo rosso comune: una struggente nostalgia, una malinconia costante e sottile, la sofferenza per le radici lontane, presente in tutti i racconti.
Ricordi, storie, vite, curiosità, che permetteranno di riscoprire legami di parentela e di far conoscere ai più giovani un pezzo del passato dell’Elba e degli elbani.