<<Ero in carcere e mi sei venuto a visitare>>. Ed è stato così. Il 12 dicembre il nostro Vescovo, monsignor Carlo Ciattini, ha celebrato la Messa nella casa di reclusione di Porto Azzurro. Con lui, il Cappellano don Francesco, don Filippo e a far corona intorno all’altare i parroci delle chiese elbane.
Evento straordinario e denso di significato. Canta il coro dei detenuti guidato da Giusi, e un giovane recluso ringrazia di cuore il Vescovo a nome suo e dei suoi compagni: <<Perché – egli dice – quando lei viene da noi, con la sua presenza ci fa sentire che nessuno è mai veramente solo se nel suo cuore c’è Gesù, il Salvatore, di cui ogni uomo ha bisogno su questa terra>>.
Ed è Gesù che sana le nostre ferite, e che ridona giovinezza e freschezza alle nostre vite inquiete e stanche, dice il Vescovo Carlo nella sua omelia, mentre don Francesco consegna a noi tutti un fervido messaggio di speranza.
Siamo in tanti nel vasto androne del carcere, dove possiamo ammirare un pregevole presepio preparato con cura e con arte. Autorità, uomini delle istituzioni, volontari, sia piombinesi che elbani, e tanti detenuti, tutti riuniti in fraterna preghiera. In molti si mettono in fila con raccoglimento per ricevere dalle mani del Vescovo il sacramento dell’Eucaristia.
Nel porgere il suo saluto, il direttore del carcere, Francesco D’Anselmo, ringrazia con calore il Vescovo e tutti gli intervenuti ed esprime il suo impegno a far sì che questo Natale, anche per chi lo vive qui dentro, abbia il conforto della vicinanza e di qualche attenzione che attenui il sentimento inevitabile di tristezza e nostalgia.
Sempre in questo mese di dicembre, venerdì 14, un altro evento ha aperto le porte del carcere di Porto Azzurro a un bel numero di ospiti venuti da fuori. Accompagnati dai loro insegnanti sono i giovani studenti del Liceo <<Foresi>>" di Portoferraio e quelli dell'Istituto <>Carducci, Volta, Pacinotti>> di Piombino che entrano per partecipare come attori o come spettatori a una <<performance>> teatrale del Laboratorio <<Il carro di Tespi>>, che da molti anni è attivo a Porto Azzurro.
Sul tema della Pace, la compagnia del carcere ha messo in scena vari e diversi frammenti, offrendoli alla riflessione dei numerosi presenti.
Dall'antica letteratura greca, da una gioconda commedia di Aristofane l’anelito di pace del mondo contadino è espresso in una breve scena da tre bravi attori, che ci strappano un sorriso e un applauso. È proprio vero che certi temi non invecchiano mai, tant’è che l'invito del presidente Pertini a <<vuotare gli arsenali e riempire i granai>> trova un precedente forse inatteso in questo remoto testo.
Alla pace perduta allude poi il brano biblico che racconta della cecità del profeta Elia, che non sa leggere la realtà con gli occhi di Dio e quindi viola la Pace.
Di pace, anche in chiave personale, hanno parlato i pensieri degli amici della elbana cooperativa <<Altamarea>> e quelli di alcuni detenuti che si sono espressi anche nelle loro lingue native.
Due intermezzi con movimenti di danza e di studiata gestualità sono stati presentati dal gruppo dei giovani studenti <<Perle dell’Arcipelago>>, magistralmente diretti dalla professoressa Chirici.
Infine applausi sinceri e intensi alla regista Manola Scali e ai suoi collaboratori.
Un augurio a Bruno Pistocchi che, purtroppo assente, ci ha fatto giungere un suo pensiero sul diritto alla pace di chi cerca rifugio, spinto lontano dalla sua terra da guerre, persecuzioni, fame. E ricorda i rifugiati fondatori di grandi religioni, Budda, Maometto e in particolare Gesù, che in Egitto trovò rifugio dopo un lunghissimo viaggio da Betlemme ad Alessandria.
In conclusione della mattinata, due piccoli eventi. Il primo. Dal direttore Francesco D’Anselmo viene consegnata in dono, in segno di gratitudine, una scultura opera di un bravo artigiano del carcere, a Giulio Tagliaferro, l'uomo che per anni si è speso con generosità e competenza nell'assistenza ai detenuti per risolvere per loro le pratiche più diverse, senza risparmio di tempo e di fatica. Il secondo ha visto la consegna di copie del libro <<Non fare come me>>, scritto da detenuti studenti di Porto Azzurro e curato dagli insegnanti Mariateresa Lisco e Nunzio Marotti, ai rappresentanti delle classi di liceali di Portoferraio. A consegnare i volumi, donati dal Lions club Isola d'Elba, sono stati proprio alcuni detenuti scrittori.
Alla presenza del direttore, degli educatori, degli ispettori della Polizia penitenziaria, si è realizzata la terza importante iniziativa di questo tempo d’Avvento: il concerto di Natale.
Nella mattina di martedì 18 dicembre, la Sonora Band <<ha messo in onda>> nel grande androne del carcere musica e canto. Bravi i musicisti ospiti e detenuti. Una particolare citazione va alla potente ed armoniosa voce di Federica Lambardi.
Fra i brani eseguiti, oltre a canti natalizi, canzoni della discografia inglese e note e apprezzate le arie di <<Uomini soli>> e <<Tu si ’na cosa grande>>, interpretate da Antonio.
Il concerto è stato offerto dalla Unicoop del Tirreno, che ha anche partecipato al secondo atto della mattinata, dedicato alla premiazione degli studenti meritevoli, con il conferimento di una borsa di studio a due detenuti che hanno ottenuto la licenza media con buone valutazioni.
L’Associazione di volontariato Dialogo da parte sua ha attribuito borse di studio ai sei studenti detenuti che hanno conseguito il diploma di maturità di Liceo Scientifico negli esami di Stato del luglio 2018, con risultati buoni e talora ottimi, come nel caso di Giuseppe Avolio e di Chang Zhang. L’Associazione ha anche premiato tre studenti promossi all’esame di licenza media.
Questi riconoscimenti stanno ad indicare l’importanza che il nostro volontariato, in unità d’intenti con la direzione, attribuisce all’istruzione e in genere alla cultura in carcere, in particolare alla scuola, che promuove la persona, arricchendola di un patrimonio prezioso di conoscenza e di capacità critica e di uno spazio di libertà che va oltre le sbarre.
Un rinfresco con dolci di Natale e una graditissima tazza di cioccolata calda, atta a stemperare il freddo dell’ambiente, ha concluso festosamente la bella mattinata.
Licia Baldi da Toscana Oggi