Il 19 marzo al Teatro dei Vigilanti, più degli applausi ha “parlato” il silenzio, a dimostrazione dell’apprezzamento da parte dei giovani spettatori per la rappresentazione teatrale “Sempre domenica”.
Erano presenti 6 classi dell’ITCG Cerboni (4A Grafico, 4A e 4B Turismo, 5A e 5B Turismo e 5A Amministrazione Finanza e Marketing). In tutto un centinaio di studenti la cui attenzione è stata catturata con maestria dagli artisti sul palco; la loro esibizione, infatti, è stata seguita con un ininterrotto, intenso e rispettoso silenzio. Gli applausi finali hanno messo il sigillo su questa bella produzione in cui le riflessioni sulla vita e in particolare sul lavoro hanno sollecitato interesse, curiosità ed emozioni.
L’immobilismo sul palcoscenico, rappresentato da 6 sedie su cui sedevano altrettanti attori, contrastava con la vitalità, a tratti con la brutalità condita con disarmante schiettezza, della narrazione proposta.
L’eterno conflitto interiore, che superata l’età della giovinezza, attanaglia cuore e mente di ognuno di noi…la tensione all’<<essere>> e il peso del <<dover essere>>. Quanta fatica per raggiungere pur nel <<dover essere>> l’equilibrio e la serenità che ci fa <<essere>> vivi e felici.
Michele, uno tra i giovani studenti del Cerboni presente al Teatro conferma che “Sempre domenica è uno spettacolo teatrale che mostra uno spaccato di vita molto fedele alla realtà. Un futuro che potrebbe essere quello di ognuno di noi. La sua realisticità mi ha colpito molto”. Gina aggiunge che “è stato molto interessante anche il modo in cui è stato strutturato lo spettacolo, sull’immaginazione degli spettatori”, una immaginazione che le ha fatto vivere con maggiore intensità la sfortunata esperienza di un corriere, rappresentato sul palco da un divertente attore e dalla sua coinvolgente cadenza romana, che si innamora (e non si saprà mai se ricambiato o meno) di una cliente abituale.
Al termine dello spettacolo, un breve spazio per il dibattito, ha visto la disponibilità degli artisti e della regista Clara Sancricca, a un confronto di idee, suggestioni e reciproche domande, fra tutte se sia davvero l’unica strada quella del conformismo o quanto sia difficile recitare “incollati” ad una sedia. Per dirla con le parole di Nicolò “lo spettacolo mi è piaciuto molto perché nonostante i protagonisti siano rimasti seduti tutto il tempo, sono riusciti a trasmettere molto bene tutti i personaggi e tutte le ambientazioni”.
A tutti un augurio di trovare il proprio posto nel mondo, senza troppi rimpianti e rimorsi. La giusta strada è nel cuore di ciascuno.
Emanuela De Domenico