Mi ha stimolato ad essere nuovamente presente sui media, l'intervento fatto dal collega professor Enrico Castellacci sulla stampa, per dire di come l'Elba abbia bisogno di un ospedale autonomo è ben strutturato. Sono perfettamente concorde con tali osservazioni, che sono partite dalle segnalazioni fatte dal Semeraro esponente del Comitato Elba Salute, che periodicamente ricorda le situazioni critiche nel settore sanitario isolano.
E il noto medico della nazionale di calcio non ha trascurato di esprimere quanto sia sbagliato che l'Elba debba soffrire di carenze sanitarie, in quanto in estate in particolare, presenta le esigenze di una normale città, visto il grande flusso di turisti. Io ho più volte detto cose analoghe e mi fa piacere che adesso ci sia una voce in più e così autorevole, che si impegna a rivendicare per il nostro ospedale servizi sanitari in grado di affrontare anche le emergenze.
In questo caso, essendo stato primario cardiologo a Pietra Ligure, ho più volte fatto presente come sia inadeguato il nostro nosocomio in tale settore specialistico. Abbiamo in organico un solo cardiologo ed un altro collega agisce per un numero limitato di ore. L'emergenza in fatto di infarti è notoriamente importante, in quanto prima causa di morte in Italia e ho affermato più volte che all'ospedale dovrebbe essere presente almeno un equipe di 5 medici cardiologi, in grado anche di trattare l'applicazione dei pacemaker, per i casi di aritmie ipocinetiche, ma a tutt'oggi ciò non è possibile realizzare nel nostro territorio.
Si ricorre al trasportare il paziente infartuato ad altro ospedale, con tutti i rischi derivanti da situazioni particolari e talvolta anche detti viaggi sono impediti dalle condizioni meteo avverse Castellacci poi ricorda anche quanto sia inopportuno che l'ambulanza con medico a bordo sia solo presente in estate sul versante occidentale dell'Elba, mentre la parte orientale non prevede tale figura professionale a bordo del mezzo di soccorso. Una vera disparità messa in atto, davvero assurda. Continuano insomma scelte del tutto inopportune, probabilmente all'insegna del risparmio a favore di centri sanitari più dotati.
Le cose devono decisamente cambiare e speriamo che i sindaci, a cui mi sono rivolto più volte, riescano, ora ce ne sono di nuovi, ad andare a fondo a tali questioni rivendicando servizi più capillari ed efficaci per il sistema sanitario isolano, in particolare riguardo l'emergenza-urgenza cardiologica.